banner
martedì 16 Aprile 2024
banner

BPCO, nuovi broncodilatatori in combinazione migliorano del 21% la capacità di esercizio fisico

banner

Roma, 28 ottobre  – Due broncodilatatori in un solo dispositivo: un po’ come spalancare due finestre per chi, affetto da BPCO,  ha fame d’aria. La combinazione, ora disponibile anche in Italia, secondo gli studi clinici condotti per la registrazione da parte delle autorità regolatorie europea (Ema) e italiana (Aifa), consente di migliorare del 21% la capacità di fare esercizio fisico. Fatto importante per molti malati che rinunciano anche a uscire di casa e fanno fatica persino ad allacciarsi le scarpe.
La broncopneumopatia cronica ostruttiva è la quarta causa di morte nel mondo e rappresenta un importante problema di sanità pubblica, anche in relazione agli altissimi costi sociali prodotti dai suoi effetti invalidanti.  “La BPCO – spiega Francesco Blasi, docente di Malattie respiratorie all’Università di Milano – è una condizione dell’ apparato respiratorio caratterizzata da ostruzione al flusso aereo, cronica e non completamente reversibile cui contribuiscono in varia misura alterazioni bronchiali (bronchite cronica), bronchiolari (malattia delle piccole vie aeree) e del parenchima polmonare (enfisema)”. E’ causata dall’inalazione di sostanze nocive, soprattutto fumo di tabacco, che determinano, con vari meccanismi, un quadro di infiammazione cronica. Si manifesta con tosse e catarro cronici e difficoltà di respirare (dispnea), inizialmente da sforzo e successivamente anche a riposo”.
Proprio la dispnea è il sintomo principale – e il più sofferto dai pazienti – della patologia, come confermano uno studio su 2.441 pazienti affetti da BPCO condotto in 17 Paesi europei e un sondaggio che ha coinvolto 4000 malati di 13 Paesi, dal quale è emerso che il primo obiettivo di chi è affetto da broncopneumopatia cronica  è quello minimizzare i sintomi  (in Italia se lo augurano sei pazienti su dieci).
Nelle forme più lievi di BPCO, le strategie terapeutiche ordinarie, basate sull’impiego di un solo broncodilatatore, possono essere sufficienti. Spesso, però, diventa necessario raddoppiare la possibilità di dare aria ai polmoni, aprendo metaforicamente due finestre in luogo di una. Ed è appunto l’obiettivo della nuova combinazione Lama-Laba tra l’umeclidinio bromuro e il vilanterolo trifenatato, dove il primo (un Lama, ovvero un antimuscarinico)  permette di limitare gli eventi biochimici all’origine della bronco-costrizione)  e il secondo (un Laba, β2-agonista a lunga durata d’azione)  stimola  al contempo i recettori beta2 presenti sui bronchi. La combinazione viene utilizzata  con mono-somministrazione giornaliera, dispensata attraverso un inalatore a dose fissa e le sue efficacia e sicurezza sono state valutate in molti studi, anche se i risultati di alcuni studi clinici di fase III non sono ancora disponibili.
In particolare, sono emersi un  buon profilo farmacocinetico-farmacodinamico e una buona tollerabilità. Riguardo all’efficacia, tre studi clinici della durata di 24 settimane hanno dimostrato che la somministrazione semel in die della combinazione umeclidinio/vilanterolo in pazienti con BPCO da moderata a severa è in grado di determinare un miglioramento statisticamente significativo rispetto al placebo, all’umeclidinio e al vilanterolo da soli o rispetto al tiotropio.
La combinazione Lama-Laba in questione, grazie alla massimizzazione dell’attività di broncodilatazione, consente di controllare la BPCO con dosi inferiori di ogni singolo farmaco (se impiegato come monoterapia) ma con uguale efficacia e una buona tollerabilità,  con un’attività farmacologica a lunga durata (24 ore, come già detto), che ha anche il vantaggio di svilupparsi in un tempo estremamente breve (circa 5 minuti), caratteristica che assicura un sollievo pressoché immediato al paziente.

Print Friendly, PDF & Email

banner
Articoli correlati

i più recenti

I più letti degli ultimi 7 giorni