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venerdì 14 Febbraio 2025
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Farmaci, pioggia di mozioni alla Camera, M5S ancora all’attacco: Serve più trasparenza

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Roma, 27 luglio – Ennesimo attacco M5S alle procedure di negoziazione del prezzo dei farmaci tra Aifa e aziende, contro le quali il Movimento (e s in particolare i suoi deputati della Commissione Affari sociali) conducono da tempo una lotta ostinata, rivolta soprattutto contro l’eccesso di riservatezza (le trattative sui prezzi tra Agenzia e industrie sono secretate) che impedisce la necessaria trasparenza e che oltre tutto – secondo M5S – non produce risparmi.

Questa volta l’affondo è stato portato con una mozione presentata già nello scorso febbraio ma aggiornata e modificata il 25 luglio (prima firmataria la deputata Giulia Grillo, una dei vicepresidenti del Gruppo M5S alla Camera), che è stata discussa ieri a Montecitorio, insieme a una serie di altre dedicate al settore del  farmaco, presentate da parlamentari di un po’ tutti gli schieramenti.

La mozione (sulla quale il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, ha annunciato il parere favorevole del Governo, così come peraltro per tutte le altre mozioni discusse ieri) ripropone rilievi e considerazioni già più volte avanzati anche in passato, a partire dalla gestione degli acquisti dei medicinali per l’eradicazione dell’epatite C, ritenuta del tutto sbagliata, anche perché a giudizio del M5S  la “secretazione” fa sì che le Regioni, non avendo le adeguate informazioni, finiscono per mancare gli sconti più consistenti.

Grillo è tornata anche, inevitabilmente, sulla questione del pay back, evidenziando in particolare  come il mancato rimborso alle Regioni di buona parte dei 1,9 miliardi dovuti dalle aziende per il ripiano degli sfondamenti relativi al periodo 2013-15 rischiano di mandare in tilt i bilanci regionali, dove quelle somme sono già inscritte.

Ma la lista di impegni che la mozione pentastellata chiede al Governo è lunghissima: tra le altre, spiccano la richiesta di assumere iniziative per spostare in fascia C le specialità medicinali presenti nelle liste di trasparenza il cui prezzo al pubblico risulta uguale o maggiore del 10 per cento rispetto al prezzo a carico del Ssn; quella a rimuovere i vincoli del patent linkage,  agevolando le procedure di registrazione dei medicinali equivalenti alla scadenza del brevetto  e, infine, quella di assicurare la liberalizzazione della vendita dei medicinali di fascia C nelle parafarmacie.
C’è poi la richiesta di provvedere affinché l’Aifa proceda all’adozione definitiva dei criteri da applicare per la valutazione delle richieste di equivalenza terapeutica, fra due o più farmaci, individuati e approvati dalla Commissione tecnico scientifica: Ma Grillo ha anche sollevato la questione della governance dei farmaci, convenendo sulla necessità di riformarla, purché ciò avvenga  attraverso una discussione trasparente in Parlamento, “e non a porte chiuse tra addetti ai lavori”.

Infine un ultimo suggerimento sui farmaci innovativi: «Nel 1995 il costo medio di una terapia che riuscisse ad aggiungere un anno di vita ad un paziente – spiega la deputata Giordano – era intorno a 50 mila dollari al valore attuale. Oggi questo life year costa circa 225 mila dollari. I prezzi crescono persino quando compaiono dei concorrenti, quando la dimensione del mercato si espande e, purtroppo, anche quando i farmaci funzionano meno di quanto si sperasse. Diciamolo: molti nuovi medicinali oncologici non riflettono il valore che hanno per medici e pazienti. E, allora, perché non individuare soluzioni che permettano un efficientamento della spesa?».

La clausola di riservatezza negli accordi tra industrie e Aifa è finita anche nel mirino della mozione a prima firma di Marisa Nicchi (Sel), che chiede di escludere “la possibilità per l’Aifa di firmare accordi con le aziende farmaceutiche alla presenza di clausole di riservatezza, o qualunque altro elemento che riduca la necessaria trasparenza, e a prevedere che vengano pubblicati tutti i dati in possesso dell’Agenzia inerenti alle decisioni prese per l’autorizzazione in commercio dei farmaci da parte del Comitato prezzi e rimborsi e del Comitato tecnico scientifico dell’Aifa stessa”.
Le altre mozioni di interesse farmaceutico approvate ieri, primi firmatari  Donata Lenzi (Pd), Paola Binetti (Ap), Marco Rondini (Lega Nord), Eleonora Bechis (Misto), Paolo Russo (Fi), Walter Rizzetto (FdI) e Gian Luigi Gigli (Des-Cd), toccano i temi più disparati: dal superamento dell’attuale suddivisione dei tetti di spesa farmaceutica al ripensamento del meccanismo del payback da applicarsi agli acquisti di dispositivi medici (alla luce dei limiti di questo strumento già manifestatisi in ambito farmaceutico), dalla revisione del prontuario terapeutico nazionale alla necessità di dare impulso con finanziamenti pubblici alla ricerca indipendente sui farmaci.

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