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giovedì 25 Aprile 2024
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Mnlf: “Federfarma tenta ancora una volta d’introdurre i drugstore in Italia”

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Roma, 2 febbraio – Federfarma starebbe conducendo l’ennesimo tentativo di far chiudere le parafarmacie introducendo in Italia il drugstore dei farmaci. A sostenerlo è il Mnlf, il Movimento nazionale liberi farmacisti, in un comunicato diffuso nella mattinata di oggi per replicare alla proposta ventilata nei giorni scorsi  dalla presidente del sindacato dei titolari Annarosa Racca: che sarebbe quella – almeno secondo quanto denunciato dalla Federazione delle parafarmacie in un comunicato diffuso ieri – di eliminare l’obbligo della presenza dei laureati in farmacia dagli esercizi di vicinato abilitati alla vendita dei farmaci.

“Ci avevano provato con il disegno di legge Gasparri-Tomassini e con numerosi emendamenti nei più svariati disegni di legge, ci provano ancora una volta sperando nell’accondiscendenza di alcuni parlamentari Pd” si legge nella nota di Mnlf. “La Federfarma prova a togliere l’obbligo della presenza del farmacista nelle parafarmacie”.

“Il progetto ‘allo studio’ dei notabili del sindacato è sempre lo stesso: concedere la vendita in tutti gli esercizi commerciali di pochi farmaci senza il farmacista in cambio della chiusura delle parafarmacie” continua il comunicato dei liberi farmacisti. “Mentre il grande capitale si appresta a sbarcare nel pianeta farmacie italiano, i rappresentanti dei titolari di farmacia non hanno niente di meglio da fare che occuparsi della vera spina nel fianco: le parafarmacie”.

Dove operano  farmacisti che, in effetti, hanno tutti i requisiti per dispensare tutti i farmaci e quindi tutte le ragioni per rivendicare di esercitare appieno il proprio ruolo. Comprensibile, dunque, che Federfarma abbia messo nel mirino proprio loro, cercando di “far ritornare indietro l’orologio legislativo”, cosa che per Federfarma, secondo Mnlf, “significa azzerare un pericolo che sarà sempre dietro l’angolo”.
Ma se non meraviglia (come sembrano sostenere i liberi farmacisti) la coazione a ripetere dei titolari, sorprende invece che  “certi parlamentari si prestino, mentre la disoccupazione giovanile sale al 40% a queste operazioni corporative”.
Il Paese non ha più l’ascensore sociale bloccato, da tempo ha cominciato a scendere” scrive al riguardo il Mnfl. “Una legislatura, l’ultima che sarà ricordata per il vuoto assoluto di politiche di crescita economica, con un disegno di legge, quello della concorrenza, sacrificato sull’altare dell’interesse politico-corporativo. Mentre il Paese rimane sostanzialmente bloccato con larghe fette della società che non riescono a vedere alcun orizzonte, si continuano a proteggere caste e corporazioni nel vano tentativo di acquisire consenso”. Un consenso che peraltro “è reale solo sulla carta, come l’ultimo referendum ha dimostrato”.
Il tutto, secondo Mnlf,  ignorando “la tutela della salute dei cittadini e permettendo per mero interesse, il fai da te nell’uso dei farmaci”.
“A Federfarma un suggerimento” conclude il comunicato dei liberi farmacisti. “Si occupi di altro, le partite perse non si possono riaprire con trucchi o escamotage. Le partite perse servono per imparare”.
Consiglio che, con ogni probabilità, cadrà del vuoto. Del tema, infatti, la presidente di Federfarma Racca si è infatti occupata anche ieri, per replicare alla sortita di Fnpi ricordata in premessa: ”Da sempre sosteniamo che quella delle parafarmacie sia un’anomalia tutta italiana e che il canale naturale per i farmacisti sia solo quello delle farmacie” ha affermato la presdeinte dei titolari. “Detto questo, le ipotesi allo studio non sono quelle commentate da Gullotta ma altre, quali ad esempio la possibilità di poter vendere specifici farmaci da banco di uso comune, anche al di fuori delle farmacie, e senza la presenza obbligatoria di un farmacista”.

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