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giovedì 18 Aprile 2024
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MfE, il Parlamento europeo riconosce il “valore aggiunto” di generici e biosimilari

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Roma, 22 marzo – Medicines for Europe (MfE), la sigla europea che giusto un anno fa ha raccolto l’eredità dell’Ega, l’associazione dei produttori di farmaci generici, per rappresentare con più efficacia e una nuova organizzazione il mondo dei farmaci equivalenti, ha dedicato l’apertura della sua ultima newsletter alla votazione con la quale il Parlamento europeo ha approvato a inizio marzo la relazione sulle “opzioni per migliorare l’accesso ai farmaci”’, che pone il valore aggiunto di farmaci generici e farmaci biosimilari al centro del dibattito sull’accesso ai farmaci. Un documento importante, annota MfE, perché fornisce alla Commissione e agli Stati membri un mandato chiaro per incoraggiare e favorire una maggiore concorrenza da parte dei medicinali generici e biosimilari, sottolineando come i primi  rappresentino una pietra angolare della sanità europea e i secondi offrano straordinarie opportunità per l’accesso alle bioterapie.La relazione riconosce anche l’innovazione nel settore off-patent, che si traduce in valore aggiunto per i farmaci e maggiori vantaggi in termini di salute per il paziente. Questi tipi di farmaci aiuteranno infatti ad affrontare le principali sfide sanitarie, migliorando l’aderenza alla terapia e la qualità della vita dei pazienti, anche in ragione di una maggiore sicurezza ed efficacia, tutti benefici – annota MfE –  che “dovrebbero essere valutati”.

“Esortiamo la Commissione e gli Stati membri ad adottare provvedimenti per garantire che queste proposte si traducano in misure di sostegno reali per generici, biosimilari e il valore medicine aggiunto, consentendo a tutti i pazienti di tutta Europa di ottenere l’accesso al trattamento di cui hanno bisogno”, commenta Adrian van den Hoven , direttore generale di Medicines for Europe (nella foto).

La relazione del Parlamento ribadisce anche l’invito alla Commissione europea di adoperarsi per stimolare la produzione ed esportazione di farmaci generici e biosimilari in Paesi dove non esiste alcun brevetto o certificato protettivo complementare (Spc), aumentando così l’accesso ai farmaci di alta qualità nei mercati non protetti, senza modificare gli equilibri tra i produttori di originator e quelli  di generici e biosimilari.

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