Roma, 11 maggio – Evidentemente, le voci di possibili “inciampi” a Montecitorio del ddl Concorrenza, approvato dal Senato lo scorso 3 maggio con voto di fiducia, ai quali aveva fatto cenno anche il relatore del testo a Palazzo Madama, Luigi Marino, nel suo intervento a Cosmofarma, debbono avere un fondamento piuttosto solido, se un gruppo di deputati, guidati da Andrea Mazziotti (nella foto) il deputato di Civici e innovatori presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, ha ritenuto necessario costituire un vero e proprio “fronte” finalizzato a chiudere rapidamente l’iter del provvedimento.
L’iniziativa è stata presentata ieri, nella sala Aldo Moro di Montecitorio, nel corso dell’incontro “Fiducia alla concorrenza. Stand up per un’Italia più libera e veloce”, con la partecipazione di diversi parlamentari, giornalisti ed esperti.
“Sul ddl Concorrenza si è già scatenato un fuoco di fila di polemiche e temiamo resistenze e meline da altri partiti anche di maggioranza basate su presunti difetti su temi specifici” ha detto Mazziotti. “Non si ferma una nave che si è fatta due anni di viaggio ed è quasi arrivata in porto solo perché ci sono quattro persone senza biglietto. Non si riporta indietro tutta la nave con tutti i passeggeri perché la cosa più importante è arrivare in porto”.
Per Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri e nel 2009 promotore dell’emendamento che istituì la legge annuale sul mercato e la concorrenza, “l’onorevole Mazziotti e il gruppo Civici e Innovatori fanno bene a chiedere a noi del Governo di porre la fiducia su questo provvedimento. La concorrenza e l’efficacia e l’efficienza nei servizi e nei mercati sono un driver di crescita ineliminabile, un fattore decisivo per le imprese italiane che esportano e investono in giro per il mondo”.
Un appoggio all’iniziativa è arrivato anche dai colleghi senatori tra cui Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama, Gianluca Susta e Linda Lanzillotta. Per la vicepresidente del Senato, “su questo testo si possono avere molte riserve, ma questa legge è rimasta a bagnomaria per troppo tempo e va chiusa rapidamente. Mi risulta che il governo ne abbia pronta un’altra e sarà quella la sede per eventuali correttivi”.
Per Giampaolo Galli, deputato del Pd, “la legge sulla concorrenza va approvata con il testo chiuso al Senato. Le cose che non vanno, come per esempio il telemarketing, vanno affrontate in altri veicoli normativi”.
Aderiscono all’iniziativa anche i Radicali Italiani, che con il segretario Riccardo Magi affermano: “In Italia, quando si parla di concorrenza sembra sempre che si parli di concorrenza sleale. Dobbiamo informare i cittadini sui benefici che possono ottenere, in termini economici e sociali, da un mercato che metta al primo posto qualità e merito e non interessi corporativi. La concorrenza è un bene comune”.
Adriana Galgano, anche lei di Civici e Innovatori, voterà la fiducia “a patto che dal giorno dopo si lavori subito al nuovo provvedimento che deve essere per legge annuale. Dobbiamo completare la liberalizzazione del settore delle farmacie, con particolare attenzione ai farmaci di fascia C, per consentire, prima di tutto, risparmi alle famiglie”.
All’iniziativa ha partecipato anche Serena Sileoni, vicedirettore dell’Istituto Bruno Leoni, thin tank del pensiero liberista italiano