Roma, 16 gennaio – Ha fatto il pieno di presenze, a riprova del grande interesse suscitato, il convegno sul tema Psicologia in farmacia, un nuovo modello di aiuto organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi con il patrocinio della fofi, tenutosi ieri nella Sala Capitolare della Biblioteca del Senato.
Dopo i saluti istituzionali di Fulvio Giardina, presidente Cnop, Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari sociali della Camera, Stefano Vella, presidente Aifa e Vittorio Contarina, vice presidente Federfarma, i lavori – condotti e moderati dal vicepresidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma Giuseppe Guaglianone (nella foto) – sono entrati nel vivo con gli interventi dei
numerosi relatori: Paola Esposito, consulente del Cnop per la psicologia in farmacia; Arnaldo Cozzolino, direttore generale Farmacap; Alessio Poli, amministratore unico della Farcom, l’azienda delle farmacie comunali di Pistoia; Venanzio Gizzi, presidente Assofarm; Accursio Gennaro, docente di psicologia alla Sapienza e Fiorella Palombo, presidente dell’Anpif, l’Associazione degli psicologi in farmacia.
Nonostante la diversità degli approcci e delle testimonianze, dagli interventi è emersa una valutazione pienamente condivisa sulla necessità di spingere in direzione di una sempre più marcata collaborazione tra le figure professionali dello psicologo e del farmacista, al fine di dare risposte di servizio sempre più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini. Tutti i relatori hanno enfatizzato, in particolare, il ruolo della farmacia come presidio sanitario di ascolto nel vivo del territorio, già percepito come tale dal sentire collettivo. Una dimensione che deve essere ulteriormente precisata e sviluppata, aumentando il ventaglio dei servizi anche in direzione della risposta ai bisogni di natura psicologica, con la possibilità di accedere con facilità, all’interno di una struttura protetta qual è la farmacia, ad aiuti professionali in modo rapido ed efficace,
Tutte le relazioni, sia pure con accenti e partendo da diversi punti di vista, sono state concordi nel concludere che con l’introduzione sistematica dello psicologo nelle farmacie di comunità (esperienza che in italia ha già alle spalle anni di realizzazioni significative sia nelle farmacie pubbliche che in quelle private) avrà un impatto positivo non solo sul benessere dell’utenza, ma anche sui costi della sanità pubblica: intercettare sul nascere il malessere è infatti la condizione per evitare che un semplice disagio possa trasformarsi in patologia e quindi essere gestito come tale.
Servirà un impegno congiunto degli ordini e dalle associazioni di categoria per stilare un protocollo idoneo per far sì che l’ingresso degli psicologi in farmacia possa svilupparsi e consolidarsi fino a diventare un servizio sanitario fruibile in tutt’Italia. Al riguardo, nel corso del convegno è stata annunciata l’apertura di un tavolo tecnico congiunto che sarà l’inizio ufficiale di un cammino sinergico psicologo/farmacista, due professionisti della salute che – in un momento di forte disagio come l’attuale – con il loro lavoro congiunto possono rappresentare un aiuto concreto e costante non all’utente del Ssn, ma alla persona.