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sabato 20 Aprile 2024
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Ema a Milano, imprese lombarde ci credono ancora: “Priorità per prossimo governatore”

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Roma, 20 febbraio – Le imprese lombarde credono e sperano che la sede dellEma possa ancora approdare a Milano.  Ad affermarlo a chiare lettere è stato ieri Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, a margine di un incontro tra gli imprenditori lombardi con i candidati alla presidenza della Regione alle prossime elezioni Attilio Fontana, Giorgio Gori, Onorio Rosati e Dario Violi.

“L’Ema è sicuramente tra le priorità che si porranno sul tavolo del prossimo Governatore della Regione Lombardia, di qualsiasi schieramento politico esso sia” ha detto Bonomi, che ha poi ammesso di voler approfittare dell’importante occasione di confronto con le forze politiche “per rafforzare il messaggio sulla necessità di fare sistema, a tutti i livelli istituzionali e di rappresentanza, per la contestata assegnazione dell’Agenzia europea del farmaco, perché, come ha recentemente affermato il presidente del Parlamento europeo Tajani, la decisione a favore di Amsterdam, da un punto di vista giuridico, può essere cambiata”.

“Come Assolombarda stiamo mettendo in gioco tutte le nostre energie insieme al Comune di Milano, alla Regione Lombardia, a tutte le altre associazioni d’impresa, al sistema ambrosiano delle università e della ricerca” ha detto ancora il presidente degli industriali lombardi. “Ma sono le istituzioni a tutti i livelli – Comune, Regione e Governo – che devono far sentire la propria voce in Europa, perché nella partita su Ema, che è uno straordinario moltiplicatore di attrattività per Milano e per l’Italia, c’è in gioco anche la credibilità del nostro Paese, delle istituzioni europee e della fiducia che i cittadini hanno nelle stesse”.

Sul tema si è espresso anche Gian Mario Baccalini, presidente di Aschimfarma, l’associazione dei principi attivi farmaceutici di Federchimica, con toni decisamente meno ottimistici:  “Le probabilità di rivedere la scelta di Amsterdam non credo siano altissime” ha detto Baccalini “per la storia delle decisioni in Europa, non tanto per la storia singola dell’ Ema, perchè le decisioni europee raramente sono state cambiate” .

Ci crede invece la ministra della  Salute Beatrice Lorenzin, sul punto particolarmente pugnace: “Non mi sono arresa su Ema. Lo dico alla romana, l’Olanda ci ha dato ‘il pacco’, tutto bello impacchettato con dentro il mattone” ha detto la titolare della Salute, definendo il comportamento olandese “un fatto gravissimo nei confronti dell’Italia e di tutti gli altri Paesi. Abbiamo partecipato a un bando con regole di ingaggio ma ad oggi oltre al ritardo abbiamo aumenti di costo”.

“Le offerte erano competitive ed è offensivo nei confronti di tutti” ha concluso Lorenzin. “Se l’avessimo fatto noi ci avrebbero dato dei ‘soliti italiani, l’Italietta dei furbi”.

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