Borachia (Federfarma): “Da accordo ligure su diretta e Dpc solo vantaggi per i pazienti”

Borachia (Federfarma): “Da accordo ligure su diretta e Dpc solo vantaggi per i pazienti”

Roma, 22 febbraio – “Quando si parla di salute e di accesso ai servizi sanitari, il primo dovere di tutti è quello della chiarezza e della verità, senza se e senza ma. E mi è dispiaciuto constatare che sia l’una che l’altra sono del tutto mancate nei resoconti e nelle dichiarazioni pubblicate sulla stampa locale in relazione all’entrata in vigore, a partire dal primo marzo, del nuovo accordo regionale che disciplina, tra gli altri aspetti, anche quello della fornitura dei farmaci ai pazienti in occasione delle dimissioni ospedaliere”.

Elisabetta Borachia (nella foto) ammette di essere delusa dalle notizie pubblicate oggi dalla stampa locale ligure sull’argomento, affrontato non solo in modo estremamente parziale, ma anche in modo tale da adombrare il sospetto di misure varate a fari spenti, quasi a voler nascondere qualcosa.

“La verità è che la questione affrontata oggi non ha alcun angolo o risvolto oscuro ed è frutto di un percorso lungo e tutto svoltosi sotto la luce del sole” chiarisce Borachia al nostro giornale. “Un percorso che si è concluso nel giugno dell’anno scorso, quando l’Azienda ligure sanitaria Alisa, l’Unione ligure delle Associazioni dei titolari di farmacia e Assofarm, sotto il cappello della Regione Liguria, hanno sottoscritto l’accordo per la distribuzione dei farmaci del Pht, ovvero del Prontuario ospedale-territorio, e i nuovi anticoagulanti orali. Un accordo che  riguarda la distribuzione di oltre un milione e 200 mila  farmaci ogni anno e che è nato con  l’obiettivo di superare possibili sprechi generati da sistemi non omogenei e che in Liguria non garantivano una vera prossimità di accesso”.

“Al contrario di quanto lasciano intendere in qualche loro passaggio le cronache pubblicate oggi, si tratta di un’intesa  che va incontro alle esigenze dei cittadini più fragili, affetti da patologie croniche o dimessi dall’ospedale” continua la presidente dei titolari di farmacia della Liguriaevitando in particolare a chi vive nelle località più disagiate del nostro entroterra di dover percorrere chilometri per reperire i farmaci presso le strutture sanitarie. In questo modo viene garantito a tutti i pazienti che escono dall’ospedale, e non solo, un servizio di prossimità, grazie alla presenza capillare di quasi 600 farmacie sul territorio” continua Borachia “e finalmente si riconosce alle farmacie pubbliche e private il loro ruolo di presidi di salute integrati nel sistema sanitario regionale, distribuiti capillarmente e in grado di erogare un servizio continuo, efficiente e sicuro”.

Ma non è tutto, secondo Borachia: l’accordo garantisce infatti l’omogeneità delle tipologie di farmaci distribuiti e delle modalità di erogazione degli stessi. “È un fattore decisivo per  evitare gli sprechi” spiega la presidente regionale del sindacato “il che permetterà di utilizzare meglio le risorse e dare un servizio efficiente, efficace, puntuale e tempestivo ai cittadini, guardando anche alla sostenibilità del sistema”.

L’accordo varrà per tutte le Asl regionali, senza eccezione alcuna. Riassumendone i contenuti, essi prevedono che  il regime della distribuzione diretta e la Dpc riguarderanno solo ed esclusivamente i farmaci del Pht, i farmaci forniti in post-dimissione o dopo visita specialistica non potranno eccedere il numero di confezioni concordato (quelle mediamente necessarie a 30 giorni di terapia) e la salvaguardia  del volume concordato dei farmaci che la farmacia distribuisce in regime di Dpc, che potrà aumentare ma non diminuire.

“Non si tratta di un accordo ‘carbonaro” ma reso noto da tempo e a tutti” ribadisce Borachia “e lascia davvero basiti la leggerezza con la quale il mondo dell’informazione, ma anche alcuni rappresentanti delle istituzioni e di associazioni di cittadinanza benemerite, hanno trattato l’argomento sui giornali di oggi. Non si possono far circolare fandonie come quella di presunti ticket a carico dei cittadini su farmaci per i quali il ticket non esiste, né tantomeno è corretto evocare, citando impropriamente la Corte di conti, il sospetto di chissà quali losche convenienze”.

“L’accordo di giugno e il nuovo regime che, grazie ad esso, verrà inaugurato in Liguria sui farmaci in distribuzione diretta e in distribuzione per conto, è in realtà un grande passo in avanti nella tutela degli interessi dei cittadini” ripete ancora Borachia. “Per le farmacie, invece, segna la fine di un sistema che – oltre alle sue disomogeneità sul territorio – stava finendo per marginalizzare il ruolo delle farmacie, schiacciate dallo schema della  diretta-piglia tutto che vigeva in Regione: ora la distribuzione dei farmaci, anche quelli importanti, viene riportata nei nostri esercizi, nel vivo del territorio, accanto ai cittadini. E nella prospettiva del riordino della primary care, che porterà inevitabilmente alla presa in carico dei pazienti cronici e alla domiciliarizzazione delle terapie, ambiti dove le farmacie devono entrare in modo importante e con entrambi i piedi, si tratta di un passaggio obbligato, che va nell’interesse non di questo o di quello, ma del sistema sanitario regionale, dei cittadini liguri e della loro salute”.

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