Roma, 24 ottobre – L’ennesima conferma di quanto le diverse anime della rappresentanza degli interessi delle parafarmacie siano in aperto conflitto tra loro arriva dall’immediata precisazione che il Movimento nazionale liberi farmacisti e la Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane hanno fatto seguire, a poche ore di distanza, alla lettera aperta di Unaftisp indirizzata alla ministra della Salute Giulia Grillo per richiedere misure urgenti, entro la fine dell’anno, per la revisione dell’accesso alla professione, unica possibile risposta per risolvere l’asserita crisi delle parafarmacie, ormai “giunta al capolinea”.
La replica del Mnlf è decisamente polemica: le proposte di accesso alla professione (“o meglio alla titolarità di farmacia”, puntualizza la nota dei liberi farmacisti) avanzate da Unaftisp sarebbero colpite dal virus dell’autoreferenzialità, come “tutte le proposte che debbono salvaguardare qualcuno a scapito della maggioranza”. In più, secondo Mnlf, si tratterebbe di “proposte copiate e non comprese, perché quando si parla di numero minimo ci si dimentica che questa fu una proposta dell’Antitrust e della Commissione europea, che però la declinavano come ‘numero minimo e non massimo’, definendo così un sistema che prevedeva un numero minimo di farmacie sul territorio atto a soddisfare il servizio ma non un numero massimo, ergo senza limiti sia numerici che di stabilimento. Vedi il sistema tedesco”.
Il rilievo più velenoso del Mnlf è però quello relativo a una presunta omissione: “Quello che però non si dice in questa proposta è la moneta di scambio, moneta che a nostro avviso è ancora quella della chiusura dei codici univoci e la fine dell’esperienza parafarmacie. Una coperta ancora corta e bucata” scrivono le sigle dei liberi farmacisti e delle libere parafarmacie, che concludono ribadendo la propria posizione: “L’unica proposta seria, valida e universale atta a superare l’attuale sistema iniquo presente nella categoria è quello dell’istituzione della farmacia non convenzionata e quindi del libero accesso alla professione. Altre proposte sono voli pindarici ad alto rischio di caduta”.