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venerdì 19 Aprile 2024
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Antidiabetici innovativi, Mmg insistono (con l’appoggio dei farmacisti): “Lasciateceli prescrivere”

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Roma, 20 marzo – L’obiettivo era quello di portare al direttore dell’Aifa Luca Li Bassi la voce non solo dei medici di medicina generale, ma anche dei malati di diabete e degli specialisti,  preoccupati per il permanere del divieto, imposto dall’Aifa, di far prescrivere ai medici di famiglia farmaci ormai considerati in molti casi di prima scelta e sicuramente efficaci nel ridurre le complicanze della malattia diabetica e gli effetti collaterali dei farmaci prescrivibili dai medici di famiglia.

“Nuovi” farmaci che in buona sostanza tanto nuovi ormai non sono  (alcuni sono in via di scadenza brevettuale) e che però  al momento possono essere prescritti dai soli medici diabetologi, creando disservizi nell’erogazione dell’assistenza allungando le liste d’attesa di molte settimane, a volte di mesi. L’incontro, però, non sembra aver prodotto gli esiti sperati.

«L’obiettivo di Fimmg era non solo di ridare vita al gruppo di lavoro Mmg-Aifa su temi riguardanti il trattamento di patologie di competenza delle cure primarie (oltre al diabete la Bpco e il trattamento con i nuovi anticoagulanti orali), ma soprattutto la creazione di un tavolo di lavoro che coinvolgesse non solo medici di famiglia e specialisti ma anche anche i malati di diabete, il ministero, le Regioni e l’Aifa stessa” spiega Fiorenzo Corti, vice segretario nazionale della Fimmg (nella foto). “Siamo stati rassicurati dal direttore dell’interesse a percorrere questa via, ma riteniamo che il coinvolgimento di Ministero e Regioni dovrà essere sostenuto da una forte azione diretta della professione e dei malati. Sollecitiamo pertanto il ministro Grillo a mettere in agenda questa tematica e a determinare al più presto un tavolo con le Regioni e la professione su tale tema, considerando l’andamento demografico della popolazione italiana e le difficoltà assistenziali della professione medica, in presenza della nota carenza di professionisti, procedendo con decisione alla rimozione di molti silos prescrittivi tra Mmmg e specialisti».

“Ci è stato riconfermato l’impegno di Aifa a portare a termine il lavoro proposto dal precedente direttore generale per permettere ai medici di famiglia, con un progetto pilota della durata di 18 mesi, la prescrizione per il momento dei soli antidiabetici orali appartenenti alla classe dei DPP4” aggiunge Corti. “L’applicazione del Piano nazionale cronicità attraverso il suo recepimento nella trattativa in corso per il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale per la medicina generale, necessita almeno di un primo segnale da parte delle istituzioni per un vero coinvolgimento della medicina di famiglia”.

“Abbiamo espresso una grande preoccupazione per il possibile avvio di sperimentazioni locali, a livello regionale, che introdurrebbero differenze nel diritto di accesso alle cure di malati residenti nelle Regioni meno attive delegittimando, anche se solo in parte, l’autorevolezza di un’agenzia regolatoria che stimiamo e che vorremmo continuasse ad essere italiana” conclude il dirigente Fimmg. “Fumata grigia dunque, in attesa di un incontro congiunto con tutti gli attori, medici, malati e istituzioni. Non possiamo più aspettare se veramente vogliamo mantenere il nostro Ssn e come Fimmg riteniamo ormai ingiustificabile un ritardo su tali decisioni, non più giustificate né sul piano scientifico nè su quello economico. Abbiamo a cuore la salute dei nostri assistiti di oggi e siamo preoccupati della salute di quelli di domani se non curati adeguatamente nel presente”.
Una posizione alla quale ha subito assicurato il suo sostegno il presidente della Fofi Andrea Mandelli, secondo il quale le argomentazioni addotte dai Mmg “sono assolutamente condivisibili e confermano quanto sosteniamo da sempre come farmacisti: una volta venute meno le esigenze di monitoraggio intensivo, e se non si tratta di medicinali riservati all’uso ospedaliero, anche i farmaci innovativi devono poter essere prescritti e dispensati sul territorio”.

“Continuare per mere ragioni economiche a escludere dalla prescrizione del medico di famiglia farmaci che si sono rivelati sicuri quanto quelli tradizionali e più efficaci, o continuare a seguire come in altri casi la via della distribuzione diretta presso le Asl, anziché nelle farmacie” scrive ancora Mandelli in una nota “si traduce innanzitutto in un disagio per i cittadini e in un possibile peggioramento della qualità delle cure. Sfortunatamente il caso del diabete non è isolato” conclude il presidente della Fofi “e ci auguriamo che anche a questo proposito si imbocchi la strada del potenziamento dell’assistenza sul territorio”.

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