Roma, 4 dicembre – Affrontare con atteggiamento positivo le prossime liberalizzazioni, con strategie di economie di sistema (come ad esempio lo sviluppo di gruppi di acquisto) volte all’incremento della redditività di ogni singolo presidio. Sul versante istituzionale, rafforzare le relazioni con Anci, in particolare Anci Federsanità, sia per sottolineare il DNA pubblico delle farmacie comunali e contrastare le “tentazioni” di disimpegno delle amministrazioni locali – emerse negli ultimi anni di pesante crisi per la necessità di “fare cassa” -, sia per potenziare e ottimizzare l’interlocuzione con i decisori istituzionali, in primis le Regioni.
Sono questi i due principali mandati che l’Assemblea federale di Assofarm, la sigla delle farmacie comunali, ha affidato ai suoi vertici appena rinnovati nell’assise nazionale del 1 e 2 dicembre a Venaria Reale. Come riferito ieri dal nostro giornale, alla presidenza è stato confermato (con voto unanime molto vicino all’acclamazione) Venanzio Gizzi, alla guida dell’associazione dal 1997.
Lo affiancheranno nella nuova giunta Francesco Alvaro (Farmacap Roma), Fabio Armani (Farmacie Comunali Pisa), Egidio Campari (FCR Reggio Emilia), Mario Corrado (ASM Venaria Reale), Roberto Forte (Farmacie Comunali Torino), Marco Galeone (Azienda speciale Farmacie Comunali Peschiera Borromeo), Andrea Inserra (Consorzio farmaceutico intercomunale Salerno), Luigi Lia (Farma. Co.M. Monza), Roberto Mastromatteo (Azienda speciale Cusano Milanino), Alessandro Menapace (farmacie Comunali Trento), Luca Pieri (ASPES Pesaro), Virgilio Puletti (AIFAS Perugia), Roberto Rava (SFERA Faenza) e Sergio Zingoni (AFAM Firenze).
I lavori assembleari hanno inevitabilmente toccato i temi nevralgici della distribuzione del farmaco in Italia, a partire dal ddl Concorrenza. “Le farmacie comunali promuovono maggiori liberalizzazioni del settore salvaguardando però la funzione sanitaria del farmacista” ha detto al riguardo Gizzi, che ha poi voluto dedicare un passaggio a due questioni di grande rilievo, le ricadute sulle aziende che gestiscono le farmacie comunali della riforma della pubblica amministrazione varata dal Governo e il rinnovo del Ccnl dei dipendenti: “Non è certo scontato che gli imminenti decreti attuativi della legge Madia sciolgano a nostro favore le diverse ambiguità del provvedimento” ha detto in proposito Gizzi “e certo disdire il contratto collettivo dei nostri dipendenti ci ha reso tutt’altro che felici. Gestiremo entrambi i fronti con la forza di posizioni ormai ampiamente condivise al nostro interno. Le farmacie comunali italiane non sono un ramo secco della pubblica amministrazione, ma un sistema con i conti a posto. E questa salute economica deve essere mantenuta con la collaborazione dei nostri lavoratori”.
L’indicazione scaturita da Venaria Reale è quella rafforzare il posizionamento importante che Assofarm, seguendo una rotta innovatrice, ha raggiunto nel panorama sanitario italiano, con l’impegno, rimarcato da Gizzi, di “ricercare una futura classe dirigente che sappia valorizzare la presenza e l’imprescindibilità delle farmacie comunali e sappia tutelare le stesse su tutto il territorio del nostro Paese.” Senza mai perdere di vista il proprio ruolo sociale, di pieno servizio alle comunità locali.