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venerdì 19 Aprile 2024
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Lpi: “Concorrenza, Calenda riammetta gli emendamenti pro-parafarmacie”

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Roma, 9 giugno – “Da un ministro dello Sviluppo economico entrato in ruolo solo nelle fasi finali del ddl Concorrenza era lecito attendersi qualcosa di molto di più che non la sola novità di un tetto del 20%, su base regionale, al numero di farmacie che una singola società di capitali potrà possedere.”  

A manifestare delusione e avanzare critiche sugli esiti del vertice di maggioranza dell’altro ieri, che ha messo intorno allo stesso tavolo i ministri del Mise e dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Calenda e Maria Elena Boschi, il presidente della 10a Commissione del Senato Massimo Mucchetti e i relatori alla Camera e al Senato del provvedimento (cfr. RIFday Mattinale di ieri) è il presidente di Libere parafarmacie italiane Ivan Ruggiero (nella foto)  in un comunicato diffuso ieri e inoltrato in copia anche alle associazioni dei consumatori, all’Antitrust, a Camera e Senato ed esponenti della politica.

A giudizio di Ruggiero, Calenda – da titolare dello Sviluppo economico con  “la responsabilità e le competenze per promuovere la  concorrenza, le liberalizzazioni e la tutela dei consumatori” –  avrebbe dovuto iniziare il suo mandato occupandosi della questione a tutto tondo, analizzando anche quanto accaduto in precedenza, in particolare nel cammino del provvedimento in Commissione Industria al  Senato, dove sono caduti tutti gli emendamenti finalizzati a introdurre misure per una maggiore liberalizzazione nel settore della distribuzione del farmaco.

Non farlo, secondo il presidente di Lpi, significa in buona sostanza limitarsi “a confermare il lavoro di chi lo ha preceduto e che non credo abbia avuto modo di pensare allo sviluppo del nostro Paese”.

La richiesta di Ruggiero al nuovo ministro è dunque quella di “smarcarsi” dalle posizioni di alcuni esponenti del Governo, accusati di far parte di uno “schieramento politico lobbistico“. Per farlo, Calenda dovrebbe “riammettere nel testo gli oltre 100 emendamenti presentati e che riguardavano lo sviluppo del nostro Paese attraverso le parafarmacie, tutti stralciati dalla Commissione Industria al Senato.”

Emendamenti che, scrive il presidente di Lpi, “il neo ministro non può non conoscere e non valutare. La nostra è una richiesta di diritti e non accettiamo che le nostre vite, le nostre famiglie, le nostre attività siano messe a repentaglio da politici poco attenti e imprecisi. Siamo farmacisti, con una laurea riconosciuta dallo stesso Stato che oggi rinnega la nostra professione, paghiamo tasse, Enpaf, ordine dei farmacisti, Fofi, in egual modo a un  titolare di farmacia.”

Da qui la richiesta finale a Calenda, di “rivalutare l’intero pacchetto del ddl Concorrenza, compreso quello che prevedeva l’analisi delle parafarmacie sulle liberalizzazioni, insieme ai oltre 100 emendamenti presentati e stralciati.”

“Questo ci aspettiamo dal neo ministro, un atto di dovere per il suo nuovo incarico” conclude Ruggiero, sperando in  “un segnale forte di ripartenza, di ripresa, valutando le parafarmacie e gli interventi a loro dedicati come volano dell’economia del nostro Paese. “

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