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venerdì 1 Dicembre 2023
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Romiti (Mnlf): “Ddl Concorrenza, il Paese non cresce tutelando le rendite di posizione”

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Roma, 23 giugno – Di fronte al deludente risultato delle amministrative, il premier Matteo Renzi non ha potuto fare altro che ammettere pubblicamente la sconfitta e la necessità di cercare di comprenderne le ragioni, ascoltando di più e tornando a discutere di crescita e diseguaglianze.

Affermazioni che il Movimento nazionale liberi farmacisti ha voluto subito cogliere come la classica palla al balzo: “Accogliamo l’invito e proponiamo al Presidente del Consiglio un immediato banco di prova: il ddl Concorrenza” afferma infatti in una nota il vice presidente Fabio Romiti (nella foto),  rispondendo indirettamente alle parole del capo del governo.

“La legge annuale sulla concorrenza è un formidabile strumento per aumentare il livello di competitività dell’economia italiana, sino ad ora è stato solo terreno per le scorribande legislative di lobby e corporazioni, mai luogo di tutela degli interessi di consumatori e degli esclusi dalle logiche protezionistiche” spiega Romiti.  “Se le parole del Presidente del Consiglio non sono solo esercizio di retorica, questo è il terreno adatto per passare finalmente dalle parole ai fatti”.

“Il paragrafo dedicato alle farmacie poi si è trasformato in un campo di battaglia tra poteri forti con nessun elemento che innalza il livello di concorrenza del settore e molti aspetti che finiranno per ottenere un unico risultato: la trasformazione di un monopolio in un oligopolio” afferma ancora il vicepresidente Mnlf, che poi stigmatizza l’emendamento sul “paletto” al capitale presentato l’altro ieri dai relatori Marino e Tomaselli, definendo  “un’offesa all’intelligenza il voler far far credere che porre un tetto alla proprietà di non più del 20% delle farmacie su base regionale possa impedire a quattro o cinque società di controllare la maggioranza delle farmacie italiane”.

“Non si crea un mercato pro concorrenziale senza un reale sistema duale di confronto dell’offerta, ovvero non si creano vantaggi per i consumatori senza la liberalizzazione dei farmaci di fascia C” sostiene Romiti, puntando di nuovo i riflettori su quello che per il Mnlf è “il passaggio chiave per creare reale concorrenza in un settore che continua ad essere “presidiato” ancora per il 91%  dalla farmacia in tutti i settori merceologici”.

“Se il Presidente del Consiglio non vuole dilettarsi in esercizi di retorica cominci da qui eliminando le palesi diseguaglianze in una professione ove alcuni continuano ad ereditare una concessione dello Stato e altri non possono dispensare farmaci per cui hanno studiato, conseguito laurea ed abilitazione” conclude Romiti. “Le parolevolano, i fatti rimangono e fanno la differenza”.

 

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