Roma, 1 luglio – “È ormai palese che questo ddl Concorrenza non affronterà la questione irrisolta dei farmacisti delle parafarmacie. È tuttavia evidente alla stessa maniera che il provvedimento in questione non serve a garantire maggior salute o aprire i mercati, ma solamente a favorire le grandi catene estere a entrare nel mercato delle farmacie italiane.”
Ha il tono sconsolato della resa il commento del presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane, Davide Gullotta, agli ultimi sviluppi dell’iter del provvedimento.
“L’epilogo” dichiara Gullotta in un comunicato “è dei più amari: in questo provvedimento i veri problemi dei farmacisti non vengono affrontati né tantomeno risolti. Dall’accesso alla professione, al futuro dei migliaia di farmacisti delle parafarmacie, i farmaci di Fascia C venduti in farmacia senza ricetta per prassi comune: nessuna delle questione elencate viene messa sul tavolo, il quale a dispetto del nome non crea concorrenza e non creera’ posti di lavoro o nuove imprese”.
Il comunicato di Fnpi ricorda che nel 2006 è bastato liberalizzare il 12% del mercato del farmaco (Sop/Otc), per creare migliaia di posti di lavoro e altrettante piccole imprese.
Ma “l’esperienza è rimasta a metà” lamenta Gullotta. “E, cosa ancora peggiore, oggi c’è un chiaro tentativo di volerne eliminare ogni traccia, a fronte di un provvedimento che non creerà posti di lavoro, non aprirà il mercato né tantomeno tutelerà la salute pubblica, dal momento che il controllo delle farmacie potrà passare nelle mani di chi farmacista non è. Da farmacisti che hanno creduto in un Italia più giusta, in un’Italia che voleva superare le vecchie lobby, restiamo allibiti per come si è ignorati dall’attuale classe dirigente.”
“I farmacisti delle parafarmacie” conclude il comunicato “attendono di uscire da questo limbo di incertezza e immobilismo che non fa bene al Paese”.
I subemendamenti pro-parafarmacie proposti martedì scorso da Si-Sel inducono invece Lpi, altra sigla del mondo della parafarmacia, a dichiarazioni di tutt’altro registro e a ritenere che ci siano ancora spazi per intervenire sul provvedimenti con correzioni finalizzate a sviluppare davvero la concorrenza e l’economia del Paese.
Plaudendo alle proposte correttive avanzate dai senatori di Si-Sel, che hanno avuto il merito di “riaccendere le speranze”, il presidente di Lpi Ivan Ruggiero si rivolge al Governo Renzi perché le questioni “più gettonate” dalle parafarmacie – liberalizzazione dei farmaci di Fascia C e sanatoria, entrambe oggetto di subemendamenti dei senatori di Sinistra e libertà – vengano affrontate con questo provvedimento e non rinviate a chissà quando.
“Alle parafarmacie non sono rimandate le tasse, non sono rimandati i pagamenti, l’Enpaf non è rimandata, vogliamo risposte subito perché siamo la maggior parte a rischio di chiusura” scrive in una nota Ruggiero. ” Lo stato deve tutelarci. Mi auguro quindi che vengano prese sul serio queste proposte di Sel, valutate ponderatamente, perché non c’è più tempo. Le nostre parafarmacie sono a rischio di chiusura e tante famiglie oggi vivono con il lavoro in parafarmacia. Lo Stato ci ha creato, in quel lontano 2006 con la legge Bersani, e lo Stato ci deve aiutare a restare aperti e darci gli strumenti per lavorare dignitosamente. Non esiste una seconda laurea in farmacia, o meglio non esiste una laurea in parafarmacia, che lo Stato apra gli occhi prima che sia troppo tardi.”