Roma, 1 luglio – In riforma della decisione 1393/2013 del Tar Puglia, Sezione di Lecce, il Consiglio di Stato – con sentenza n. 109 del 28 giugno scorso – ha accolto l’originario ricorso contro il provvedimento di revisione straordinaria istitutivo delle due sedi di Francavilla, perché inficiato “da una grave e insanabile carenza informativa sulla situazione demografica e territoriale su cui è destinata incidere la perimetrazione dei bacini d’utenza delle sedi di nuova istituzione” .
Lo ricorda un’ultimora diramato questa mattina da Sediva News, a firma dell’avvocato Gustavo Bacigalupo, che osserva come le due sedi oggetto del contenzioso dovranno pertanto essere re-istituite (ma non necessariamente collocate in zone diverse, sottolinea l’esperto).
Va ricordato che il Tar di Bari (con ordinanza 109/2016) aveva recentemente rigettato l’istanza di sospensione – relativamente alle due sedi in argomento – della graduatoria e degli interpelli ritenendo “che, nella comparazione degli interessi in gioco, appare prevalente quello della Regione alla definizione del concorso straordinario per l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, atteso che l’eventuale assegnazione, nelle more della definizione del giudizio, delle sedi qui controverse avverrebbe comunque con riserva”.
L’ordinanza del Tar aveva insomma tenuto in gioco entrambe le sedi. “Invece, come si è visto, l’annullamento del provvedimento istitutivo disposto ora dal Consiglio di Stato le esclude definitivamente dal concorso” scrive Bacigalupo, facendo riferimento in particolare, a quella delle due (contrassegnata con il n.11) che la Regione aveva assegnato in via definitiva con Determinazione dirigenziale n. 213 del 23 marzo 2016 (l’altra sarebbe rimasta non assegnata all’esito del primo interpello e sarebbe quindi in ogni caso rientrata semmai nel secondo).
“Il che vuol dire” conclude Sediva News “che la compagine assegnataria della sede n. 11 di Francavilla – comunque sin dall’inizio inserita nell’elenco tra quelle sub judice – potrà confidare soltanto nel secondo interpello.”