
Gizzi: “Pagare le bollette in farmacia? Una sciocchezza e una barbarie deontologica”
Roma, 20 ottobre – “Una sciocchezza strategica e una barbarie deontologica”: se mai fosse stato necessario attizzare le fiamme della polemica sul progetto avviato a Catania dal vicepresidente nazionale di Federfarma, Gioacchino Nicolosi, di far pagare nelle farmacie i bollettini postali, a gettare benzina sul fuoco ci pensa l’Assofarm, la sigla delle farmacie pubbliche, con un comunicato dove esprime “contrarietà e indignazione” per la proposta.
Assofarm mette subito insieme aspetti economici e di opportunità, affermando che “i margini derivanti da questa attività non risolverebbero i gravi problemi di redditività che da anni affliggono la farmacia italiana e in ogni caso si tratterebbe di un’azione che diluirebbe ancor di più la specificità sanitaria del farmacista in un insieme di servizi che nulla centrano con questo presidio”.
“Da anni – afferma il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi (nella foto) – siamo tutti impegnati nell’affermare la farmacia come ‘luogo sanitario’ in cui ricevere prestazioni e consulenze specifiche, da anni combattiamo la deriva commerciale che rischia di trasformare il farmacista in un negoziante di farmaci e prodotti salutistici, e qualcuno lo vorrebbe addirittura trasformare in un impiegato delle poste. È una proposta così inaccettabile che nemmeno merita l’attenuante della buonafede“.
“In Gran Bretagna, Olanda, Svizzera e Belgio si stanno sperimentando con successo protocolli di Medication review in cui il farmacista personalizza la terapia farmacologica del paziente attraverso specifici blister che scandiscono tipologie e volumi di farmaci che il paziente deve assumere giorno per giorno” fa invece osservare il segretario generale Francesco Schito, a sottolineare quali siano le direzioni verso le quali muove la farmacia in altri Paesi. “Una tecnica semplice ma straordinaria, che rende massima l’aderenza alla terapia, azzera gli sprechi ed è ben remunerata dai servizi sanitari nazionali”.
Valga su tutti il caso dei Paesi Bassi, dove il farmacista è pagato 80 euro al mese per ogni paziente cronico seguito. Nel complesso, la Medication review vale il 12% del fatturato delle farmacie olandesi.
“La farmacia italiana può superare i suoi problemi solo se i farmacisti avranno pieno rispetto di se stessi” conclude il presidente Gizzi, che in questa prospettiva coglie l’occasione per esprimere il suo apprezzamento per la nomina di Mario Melazzini alla direzione generale Aifa: “È una figura competente che certamente contribuirà a tenere alto il livello del dibattito nel settore”.
