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venerdì 29 Marzo 2024
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Congresso Sifo 1 – Farmacista ospedaliero e qualità delle cure, Sifo prova a misurare e mappare il ruolo

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Roma, 3 dicembre –  “Il primo bilancio dei lavori è assolutamente positivo. Abbiamo avuto numeri da record nella partecipazione, con oltre tremila presenze e una qualità altissima nelle presenze importanti della politica e della governance regionale. Anche all’interno delle varie sezioni tutti i relatori individuati negli enti che in Italia si occupano di sanità hanno partecipato portando il livello delle discussioni ad un livello di indiscutibile qualità”.

Questo il primo commento che Adriano Vercellone, presidente del 39° Congresso Nazionale della Sifo che si è chiuso ieri a Napoli, ha rilasciato al termine della grande assise professionale, che nelle sue otto sessioni plenarie e nelle 21 sessioni parallele ha espresso “contenuti scientifici del d’assoluta eccellenza, consentendo anche di  avanzare proposte, creare nuove alleanze con altre società scientifiche, confermare collaborazioni in atto con enti sanitari e presentare e lanciare nuovi progetti. Penso che la SIFO abbia raggiunto il suo obiettivo”.

Una soddisfazione confermata e ribadita dalla presidente della società, Simona Serao Creazzola, che in chiusura di evento ha indicato i macro-obiettivi centrali per l’attività della società nell’immediato futuro: “Siamo convinti che questo sia un Congresso che rimarrà nel tempo, che darà grande impulso al lavoro futuro della nostra società” ha detto la presidente. “Gli obiettivi che perseguiremo da qui in avanti saranno di promuovere una formazione specifica e non decontestualizzata, di lavorare sull’uniformità dell’assistenza farmaceutica, misurando le performance e restituendone i dati alle istituzioni per un innalzamento complessivo della qualità del Ssn, di sviluppare il farmacista clinico in ospedale e sul territorio e di consolidare il ruolo del farmacisti ospedaliero come connettore di sistema nei Pdta e nei setting assistenziali”.

Una nota di particolare soddisfazione è stata espressa per la significativa presenza di giovani: “Quello di Napoli è stato il congresso dei giovani farmacisti” ha detto al riguardo Vercellone. “Loro sono stati il valore in più di questo nostro evento. Li abbiamo coinvolti fin dall’inizio, sia nella preparazione del programma scientifico, che nella conduzione di sessioni: è stata una partecipazione molto attiva e stimolante per tutti, anche per le istituzioni presenti. Abbiamo identificato con loro i temi importanti per l’avvicinamento alla professione come la discussione sulle scuole di specializzazione e il futuro della professione. Il cammino della Sifoormai li coinvolge e li riguarda da vicino”.

Tra i progetti di maggior rilievo e significato scaturiti dal congresso napoletano, va sicuramente segnalato quello che si propone di realizzare una mappatura nazionale e locale per quantificare una volta per tutte quanto sia efficace l’attività del farmacista ospedaliero nell’assistenza e nella qualità dei percorsi di cura, primo step di un progetto più ampio, della durata di tre anni, dal titolo Costruzione di un sistema di performance management per lo sviluppo della farmacia e del farmacista nelle aziende sanitarie.

Verranno monitorate le diverse realtà, riferisce un lancio dell’agenzia Dire, verificando ogni aspetto, dal lavoro in team multidisciplinari alla formazione, dalla presenza delle tecnologie indispensabili alle banche dati. E non mancheranno ‘interviste’, ai pazienti ma anche agli altri professionisti sanitari, per raccogliere feedback sulla loro percezione dell’attività dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici.

“Il ruolo del farmacista nel sistema salute non ha sino ad oggi visto una misurazione adeguata dei risultati della sua operatività nei percorsi di cura (performance) e delle modalità di ottenimento di tali risultati se non per gli aspetti legati all’economia”  ha affermato Maria Grazia Cattaneo (nella foto), vicepresidente Sifo e tutor della sessione congressuale Il Farmacista e le performance nell’attuale Sistema Salute.  “Negli anni abbiamo imparato a definire le job description del farmacista ma non abbiamo investito in modo adeguato sulla raccolta dei dati, indispensabili a testimoniare il nostro ruolo a tutti i livelli“. Da qui la proposta di raccogliere finalmente dei dati, in modo strutturato e sistematico.  “Servono misurazioni puntuali” ha spiegato Cattaneo “a livello nazionale, regionale e locale del grado di efficienza ed efficacia delle nostra attività e dell’impatto che possono portare nel sistema salute”.

Il progetto si ripromette però di sciogliere anche un altro nodo importante una misurazione puntuale potrà infatti dare evidenza documentata delle ancora troppo frequenti disomogeneità tra Regione e Regione, in termini di qualità e di sicurezza delle cure a livello ospedaliero e territoriale.

L’obiettivo di Sifo è realizzare uno studio che faccia da supporto per “una più corretta pianificazione delle ‘risorse umane’ in termini di numeri e di competenze necessarie”, non tanto basate sulle dotazioni organiche quanto sui bisogni di salute della popolazione assistita. “Oggi in Italia assistiamo a una eterogeneità di sviluppo dei nostri servizi e per tale motivo la prima cosa da fare è dare evidenza del nostro valore in una visione di sistema, che su tutto il territorio misuri le nostre attività in termini di efficienza, di efficacia e di impatto/valore“ ha chiarito la vicepresidente di Sifo, aggiungendo che bisognerà certamente tener conto dei singoli contesti e delle loro dimensioni rilevanti per gli utenti, ma sottolineando anche che, in quei contesti, non potranno mancare nè le tecnologie indispensabili per la qualità e sicurezza delle cure (dotazioni informatiche, apparecchiature, ambienti) nè altri requisiti come l’accesso a banche dati, la formazione continua, le attività in team multidisciplinari.

Uno studio approfondito di questo tipo “porterà ad una più equa valorizzazione della nostra professione” prosegue Cattaneo “e farà sì che non si debba discutere di contrazioni e di cancellazioni di strutture e di posti di lavoro ma darà pieno riconoscimento alla nostra funzione imprescindibile di generatori di valore per le terapie farmaceutiche erogate, lavorando sulla qualità e sicurezza d’uso delle stesse”.

Nel progetto sarà coinvolto l’Osservatorio nazionale Sifo, come monitor sul territorio nazionale dell’implementazione adeguata della funzione del farmacista e dei servizi farmaceutici. L’Osservatorio lavorerà in particolare per analizzare il ruolo del farmacista nelle diverse aree di competenza, anche nel solco degli statement europei della farmacia ospedaliera individuati dall’Eahp, l’associazione europea dei farmacisti ospedalieri. “Quelli messi a punto dall’Eahp sono statement di qualità e sicurezza condivisi” ha concluso la vicepresidente Cattaneo  “che rimarcano le linee di attività della nostra professione, in continua necessaria evoluzione”.

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