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martedì 16 Aprile 2024
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Cannabis, il Parlamento europeo invita gli Stati a considerarne l’uso medico

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Roma, 15 febbraio – Commissione europea e autorità nazionali lavorino a una chiara distinzione tra l’uso medico e gli altri usi della cannabis. A chiederlo è il Parlamento europeo, con una risoluzione non legislativa approvata per alzata di mano nella serata del 13 febbraio scorso.

Commissione e Stati membri, riferisce un lancio di EuNews,  sono stati inoltre esortati dall’assemblea comunitaria ad affrontare gli ostacoli normativi, finanziari e culturali che gravano sulla ricerca scientifica, finanziandola adeguatamente e promuovendo una maggiore conoscenza della cannabis per uso medico tra i professionisti della sanità. Secondo l’Aula di Strasburgo, l’Unione europea dovrebbe impegnarsi maggiormente nella ricerca e stimolare l’innovazione per quanto riguarda i progetti sulla cannabis terapeutica.

Il Parlamento europeo chiede anche agli Stati membri di permettere ai medici di usare il loro giudizio professionale nel prescrivere farmaci a base di cannabis. Quando efficaci, questi farmaci devono essere coperti da regimi di assicurazione sanitaria, allo stesso modo di altri tipi di farmaci.

La regolamentazione dei farmaci a base di cannabis, secondo Strasburgo,  si tradurrebbe in entrate supplementari per le autorità pubbliche, limiterebbe il mercato nero e garantirebbe la qualità e un’etichettatura accurata. Infine, limiterebbe l’accesso dei minori a questa sostanza.

Secondo i deputati europi, vi sono prove che la cannabis o i cannabinoidi possono essere efficaci nell’aumentare l’appetito e nel diminuire la perdita di peso associata all’Hiv/Aids, ma la cannabis medica può anche essere impiegata con altre  indicazioni terapeutiche: alleviare i sintomi di disturbi mentali come la psicosi o la sindrome di Tourette e i sintomi dell’epilessia;  aiutare ad alleviare i sintomi dell’Alzheimer, l’artrite, l’asma, il cancro, il morbo di Crohn e il glaucoma; contribuire a ridurre il rischio di obesità e diabete e ad alleviare il dolore mestruale.

Mentre l’Oms  ha ufficialmente raccomandato che il cannabidiolo (Cbd) presente nella cannabis non dovrebbe essere considerato una sostanza da porre sotto controllo, la legislazione degli Stati membri relativa alla cannabis per scopi medicinali differisce ampiamente.

“Il panorama politico è in evoluzione, ma manca un cambio di passo decisivo” è stato il commento dopo il voto di Piernicola Pedicini, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. “Noi avevamo presentato alcuni emendamenti con l’obiettivo di chiarire che non solo i medicinali, ma anche le preparazioni a base di cannabis possono essere usate a scopo terapeutico se adeguatamente regolamentate, come si sta cercando di fare in Italia. Permettere di accedere a sostanze a base di cannabis a quei pazienti che non reagiscono positivamente alle terapie tradizionali avrebbe rappresentato una presa di coscienza e un’occasione che il Parlamento europeo ha sprecato”

 

 

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