Roma, 26 marzo – Con sentenza pubblicata il 21 marzo (la n. 697/2019), il Tar Toscana ha accolto un ricorso dell’azienda Roche e bocciato la direttiva regionale n. 194/2018 in materia di farmaci biosimilari, ritenendola viziata da profili di illegittimità. Il provvedimento regionale, secondo i giudizi amministrativi toscani, violerebbe le disposizioni legislative nazionali che stabiliscono che “non è consentita la sostituibilità automatica tra farmaco biologico di riferimento e un suo biosimilare né tra biosimilari”, essendo la scelta prescrittiva di un farmaco biologico originator o biosimilare esclusivamente del medico.
Immediata la reazione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi(nella foto), che ha subito annunciato il ricorso al Consiglio di Stato.
“La sentenza del Tar sui cosiddetti farmaci ‘originator’ e ‘biosimilari’ non avrà effetti sui conti della spesa farmaceutica del Servizio sanitario regionale della Toscana né cambierà le politiche regionali su questa materia basate sul principio dell’appropriatezza e del garantire, con l’uso corretto delle risorse, i migliori farmaci ai cittadini” ha dichiarato Rossi. “La Regione Toscana farà ricorso davanti al Consiglio di Stato perché ritiene di aver seguito con scrupolo le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco”.
In una nota, la Regione fa riferimento, a supporto della decisione annunciata da Rossi, alle politiche indicate dall’Agenzia italiana del farmaco che in un documento dell’11 aprile 2018 spiega che “i medicinali biosimilari rappresentano uno strumento irrinunciabile per lo sviluppo di un mercato dei biologici competitivo e concorrenziale, necessario alla sostenibilità del sistema sanitario e delle terapie innovative, mantenendo garanzie di efficacia, sicurezza e qualità per i pazienti e garantendo loro un accesso omogeneo, informato e tempestivo ai farmaci, pur in un contesto di razionalizzazione della spesa pubblica”.