Roma, 12 giugno – Il Patto per la salute? Arriverà entro agosto. A dichiararlo è stata Giulia Grillo, a margine della presentazione del IV Rapporto Gimbe (il nostro giornale ne ha dato ampio conto ieri in questo articolo).
“Ci siamo dati un termine. Avremo incontri a tambur battente nei prossimi giorni. Le idee sono chiare, dobbiamo solo dare delle priorità. Dobbiamo mettere giù dei punti sui quali realisticamente andare avanti, e non un libro dei sogni. Sicuramente entro agosto”: queste, rilanciate da Adn Kronos, le dichiarazioni della ministra, che è anche interventute a proposito delle polemiche scatenatte nei girni scorsi dall’ipotesi di prossimi tagli ai fondi della sanità.
“Non c’è stato un allarme” ha precisato Grillo “ma c’è una clausola che gli uffici del Mef inseriscono sempre, ma effettivamente se continuiamo a metterla chiudiamo il Servizio sanitario nazionale e facciamo prima. Per quanto mi riguarda è irricevibile politicamente e come hanno indicato alcuni ci sono anche profili di incostituzionalità. Io vorrei un Patto per la Salute dove non ci sia questa clausola, altrimenti è un patto per la non salute. Non ho avuto contatti col Mef, ma so che c’è una sensibilità importante sulla sanità pubblica. Per me la priorità assoluta è investire sulle risorse umane”.
“Sarebbe una grande conquista” ha quindi aggiunto la titolare del dicastero “l’idea che ci sia un schema per cui l’aumento del Fondo sanitario sia fisso, in maniera realistica, non chiedendo la luna, ma che sia fisso. Altrimenti programmare senza risorse certe è un ossimoro. Il grande obiettivo che mi pongo è che passi questo concetto e che la politica si esprima su questo”.
In precedenza, intervenendo nel corso della presentazione del Rapporto Gimbe, Grillo aveva rivendicato il fatto che l’intesa sul riparto del Fondo sanitario non ha visto sottrarre un euro dal finanziamento previsto dalla Legge di bilancio. “È un risultato non di gioia, ma segno di determinazione. Anche sul payback rivendico il risultato ottenuto dopo anni di balletti, abbiamo fatto arrivare alle casse delle Regioni 2,4 mld di euro. Una parte di queste somme si sta discutendo di stanziarle su obiettivi di salute nazionale”.
La ministra ha poi ribadito l’intenzione di voler “riunire tutti gli attori della sanità per un confronto. È un momento delicato, stiamo discutendo del Patto per la salute con le Regioni e in questi giorni c’è stata molta attenzione sulla clausola di invarianza finanziaria voluta dal Mef. C’è poi il decreto Calabria, con la norma che interviene sulla carenza dei medici specialisti. Ieri io e il ministro Bussetti abbiamo incontrato il mondo universitario per argomentare la portata di questa norma e la necessità di far convergere le ragioni di tutti gli attori. Solo così si potrà salvare il Ssn perché se si rimane sulle proprie posizioni non sarà possibile”.