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venerdì 19 Aprile 2024
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Resistenza batterica, Romiti (Mnlf): “Monitorare i professionisti per evitare uso sbagliato”

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Roma, 25 novembre – Contro le cifre da bollettino di guerra della resistenza batterica (diecimila morti in Italia, 33 mila in Europa, 10 milioni nel mondo, secondo l’ONU, entro il 2050) “non sono più sufficienti i manifesti d’intenti o le giornate della sensibilizzazione, ma , occorre agire subito, prima che il problema diventi ancora più grande e con ripercussioni economiche e sociali”.

Ad affermarlo è Fabio Romiti (nella foto), vicepresidente di Mnlf, affermando che “per passare all’azione bisogna abbandonare le ipocrisie, buone per le tavole rotonde o i convegni, ma del tutto insufficienti ad affrontare il problema”.

“Il farmaco, qualsiasi farmaco, oggi può essere tracciato lungo tutta la filiera, non bisogna fare indagini raffinate, basta leggere i dati che produttori, distributori intermedi e finali debbono conservare e mettere a disposizione” sostiene in una nota diffusa alla stampa il vicepresidente Mnlf. “Lo stesso vale per i prescrittori, sia essi veterinari che medici. Se esiste una falla, che sia in zootecnia o in medicina generale questa può essere individuata in modo assai semplice”.

Ovvio che, per farlo, bisogna volerlo fare, ed è proprio questa volontà che sembra mancare. Le campagne di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini possono certamente essere utili ma, a giudizio di Romiti “sono i professionisti della salute che devono essere monitorati perché ben consapevoli dei rischi a cui sottopongono la collettività con l’uso sbagliato degli antibiotici”.

Le armi da utilizzare al riguardo non mancherebbero: “Già nello scorso aprile, in occasione del Patto per la Salute, abbiamo raccomandato l’adozione della ricetta digitale per tutte le prescrizioni ripetibili e non ripetibili, quelle fuori dal controllo del Ssn” afferma Romiti. “Un nuovo sistema di prescrizione a basso costo che, come avvenuto per la digitalizzazione della ricetta veterinaria, permetterebbe di seguire con ancora più precisione tutti i farmaci nel loro percorso finale, eliminando alla fonte il ‘fai da te’ e la consegna di antibiotici senza la prescrizione del medico. Inoltre, la diffusione di test diagnostici di prima istanza, come ad esempio quello per lo streptococco, presso studi medici, farmacie e parafarmacie, sarebbero utili a evitare scelte errate per i pazienti e la comunità”.

“Quando si stabilisce un’antibioticoresistenza” aggiunge l’esponente Mnlf  “il danno non è solo per quel soggetto, ma anche per numerosi altri individui che nella loro vita potrebbero veder fallire una terapia antibiotica”. Ecco perché, anche se l’impegno deve essere di tutti gli attori in campo, “la responsabilità è delle autorità sanitarie” conclude Romiti. Sono loro, infatti, “che hanno gli strumenti, anche impositivi, per correggere comportamenti sbagliati ed affrontare seriamente quella che sta diventando una vera e propria emergenza nazionale”.

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