Roma, 16 gennaio – Si chiama inclisiran, è un medicinale che “silenzia” alcuni geni  che  regolano una delle proteine coinvolte nella produzione del colesterolo e si somministra soltanto due volte all’anno,  per iniezione. Questo il farmaco su cui punta il Nhs inglese, che ha in corso una sperimentazione, per  disporre di un’altra importante arma trerapeutica contro l’ipercolesterolemia. Secondo il  ministro per la Salute e l’assistenza sociale d’oltre Manica, Matt Hancock (nella foto),  inclisiran potrebbe salvare le vita di 30 mila persone nei prossimi dieci anni.

Il farmaco si rivolge direttamente all’Rna messaggero, cioè all’Rna che trasporta informazioni durante la trascrizione dal Dna alle zone in cui vengono prodotte le proteine. Attraverso un meccanismo naturale del corpo, l’interferenza dell’Rna, l’inclisiran silenzia (quindi blocca la produzione) una proteina, la PCSK9 del fegato, e facilita la rimozione di colesterolo cattivo dal sangue. In questo modo, riesce a ottenere una riduzione dei livelli di Ldl.

Come è noto, il colesterolo è una sostanza grassa presente all’interno del sangue, prodotta dal fegato, che può aumentare in modo graduale all’interno della pareti dei vasi sanguigni. Quando si accumula può compromettere o comunque rendere più difficile la circolazione del sangue e aumentare il rischio di avere un infarto o un ictus.

Gli studi presentati nel 2019 all’European Society of Cardiology hanno dimostrato che l’inclisiran sarebbe in grado di ridurre i livelli di colesterolo cattivo entro mezza settimana. Esperti dell’Imperial College di Londra, che hanno seguito gli esperimenti, parlano di un “enorme potenziale”. E il Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale inglese sostiene che, su 300.000 pazienti trattati, potrebbe prevenire 55.000 infarti e ictus ogni anno.

È stato chiesto di partecipare allo studio a quei pazienti che non hanno avuto attacchi di cuore o ictus, ma corrono un alto rischio di averli. I possibili partecipanti sono circa 40.000. Il farmaco sarà poi valutato per utilizzi di routine l’anno prossimo, sulla base delle evidenze fornite dai precedenti studi.

Il colesterolo alto e i loro livelli sono pericolosi anche in molti tra i pazienti che assumono statine. Diversi studi hanno infatti rilevato come almeno nella metà dei pazienti con colesterolo alto le statine non producano tutti gli effetti attesi, quasi sempre perché tra le molte tipologie di statine disponibili sul mercato capita spesso che i pazienti non assumano quella più adatta a loro. Un’altra ragione è la mancata aderenza alla terapia, con i pazienti che spesso dimenticano di assumere il loro medicinale.

Dagli studi in corso, in ogni caso, emerge  che statine e iniezioni di inclisiran potrebbero lavorare bene insieme.