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giovedì 18 Aprile 2024
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Farmacia dei servizi, la Fofi lancia il Progetto formativo nazionale

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Roma, 17 gennaio – Camminerà su due gambe il percorso formativo necessario dare corso e corpo alla farmacia dei servizi  nelle nove Regioni al momento ammesse alla sperimentazione: la prima e più importante è il “Progetto formativo nazionale” predisposto da Fofi e dalla Fondazione Francesco Cannavò, rivolto ai farmacisti che erogheranno le prestazioni e i servizi previsti nelle linee di indirizzo della sperimentazione, che affidano agli Ordini e alle Regioni la formazione dei partecipanti.

L’altra è la piattaforma digitale realizzata Promofarma (il braccio tecnico-operativo di federfarma, NdR), necessario supporto tecnologico per l’esecuzione e il tracciamento di tutte le prestazioni erogate, indispensabili per una valutazione oggettiva dei risultati conseguiti dall’attività svolta dai farmacisti.
L’architettura organizzativa del progetto di formazione è stata presentata lo scorso 14 gennaio a Roma nel corso di un incontro nella sede della Fofi tra le  sigle di categoria che hanno condiviso il percorso (Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Utifar, Sifo, Sifap, Sifac, Fenagifar e Farma Academy).

A riferire dell’incontro è la stessa Fofi, in un resoconto pubblicato sul suo quotidiano on line, aperto dai chiarimenti preliminari del presidente nazionale Andrea Mandelli.  “Questa sperimentazione è uno snodo fondamentale per l’evoluzione del ruolo del farmacista ed è una opportunità che dobbiamo saper cogliere con competenza e responsabilità” ha detto il presidente federale. “Per questo la Federazione ha ritenuto necessario mettere a punto, affidandosi alle competenze della Fondazione Cannavò, un percorso formativo completo, che affronti puntualmente tutti i servizi previsti per quanto riguarda sia il razionale scientifico sia le modalità concrete di erogazione”.

“È evidente che la riuscita della sperimentazione e la validità dei suoi risultati richiedono che sul territorio le prestazioni previste vengano erogate in modo omogeneo in tutte le Regioni coinvolte che, è il caso di ricordarlo, grazie all’ulteriore finanziamento di oltre 50 milioni ottenuto con la Legge di Bilancio 2020, sono ora 16, sette in più di quelle originariamente previste” ha aggiunto Mandelli, precisando anche che  il percorso formativo non è in ogni caso “uno schema rigido, ma prevede la possibilità di essere integrato in funzione delle esigenze locali, d’intesa con ciascuna Regione”. 

Come ha spiegato il presidente della Fondazione Cannavò e vicepresidente della Fofi, Luigi D’Ambrosio Lettieri, “il Progetto potrà essere integrato da eventi promossi dai singoli Ordini dei Farmacisti e dalle Regioni, in funzione delle necessità del territorio, per esempio caratteristiche particolari relative agli aspetti epidemiologici e dei modelli organizzativi e gestionali”.

Fofi e Fondazione Cannavò supporteranno gli Ordini e le Federfarma locali, con modalità in via di definizione, nell’organizzazione degli eventi locali e per questa attività il referente è il segretario della Fofi, Maurizio Pace.

La Fofi ha poi precistao che “la formazione utile e necessaria ai fini della sperimentazione in oggetto è esclusivamente quella promossa dalla Federazione con la Fondazione Francesco Cannavò ovvero quella realizzata dagli Ordini provinciali unitamente alle Regioni (eventuali ulteriori corsi non si ritengono validi ai fini dell’assolvimento formativo necessario per la partecipazione alla sperimentazione stessa)”.

Le farmacie che su base volontaria aderiscono alla sperimentazione – spiega ancora la Fofi – indicheranno le generalità di almeno un farmacista iscritto all’Ordine, responsabile delle attività inerenti l’erogazione dei servizi, che documenterà, secondo le disposizioni stabilite da ciascuna regione e, ove possibile, utilizzando la procedura di autocertificazione, la preventiva partecipazione alla formazione relativa ai servizi che la farmacia intende realizzare. I corsi formativi relativi a ciascuno dei servizi oggetto della sperimentazione saranno accreditati singolarmente al fine di consentire al farmacista di seguire il corso di proprio interesse ovvero relativo al servizio per il quale la farmacia ha aderito alla sperimentazione.

Il progetto è articolato in due momenti. Il primo è il percorso formativo costituito dalla “Formazione Base”, che prevede 10 corsi Fad e-learning con tutoraggio e cioè un corso per ciascuno dei servizi previsti dalla sperimentazione: cognitivi (ricognizione farmacologica, supporto all’aderenza terapeutica per ipertensione, Bpco e diabete), di front-office (attivazione del Fascicolo sanitario elettronico) e quelli riferibili alle analisi di prima istanza (Servizi di telemedicina e supporto allo screening del carcinoma colon-rettale). Ciascun corso ha una durata di 90 minuti ripartiti tra contenuti tecnico scientifici (aspetti epidemiologici, clinici, terapeutici) e contenuti pratico-operativi delle procedure con cui saranno erogate le prestazioni.

In aggiunta, vi è la “Formazione avanzata” destinata ai farmacisti interessati a sviluppare una più specifica competenza sui temi della sperimentazione attraverso 10 corsi Fad su supporto cartaceo e informatico, della durata di tre ore ciascuno. Relatori e contenuti di tutti i moduli sono stati individuati in funzione del massimo rigore scientifico e delle necessità operative del farmacista che dovrà erogare le prestazioni. La partecipazione a ciascuno dei dieci corsi Fad della formazione base e della formazione avanzata consentirà l’acquisizione dei relativi crediti formativi.

“Grazie alla formazione e alla successiva sperimentazione della farmacia dei servizi, si potrà dimostrare quanto il farmacista di comunità, in collaborazione con gli altri professionisti, può dare un sostanziale impulso all’efficienza e al potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale e alla sostenibilità del servizio sanitario nazionale” ha detto Luigi D’Ambrosio Lettieri. “Un ruolo che conferma la centralità della nostra professione e della farmacia italiana e che appare sempre più necessario e apprezzato dalla comunità e riconosciuto dalle istituzioni anche sotto il profilo della remunerazione economica”.

L’altro aspetto presentato nella riunione è la piattaforma messa a punto da Promofarma, presentata dall’amministratore delegato della società Fabrizio Zenobii, per l’esecuzione dell’attività sperimentale, che ne abbraccia tutti gli aspetti: dalla costruzione dell’anagrafica dei pazienti arruolati alla somministrazione dei questionari previsti, per esempio, nelle prestazioni a supporto dell’aderenza terapeutica. Si tratta di uno strumento fondamentale anche per il tracciamento delle prestazioni e per la loro valutazione statistica ai fini previsti dalla sperimentazione. Anche in questo caso il sistema è aperto alle esigenze particolari, come l’interfacciamento ai sistemi informatici eventualmente già in uso nelle Regioni a condizione, ovviamente, che i sistemi possano dialogare e quindi possano confluire nel data-base su cui verranno effettuate le analisi dei risultati.

“I tempi scanditi per procedere alla sperimentazione della farmacia dei servizi sono veramente stretti ma sono molto soddisfatto perché tutta la categoria si è attivata subito, con impegno, dimostrando così di credere fermamente all’importanza del progetto. E ora già si vedono i primi risultati”  ha osservato il presidente Federfarma, Marco Cossolo. “Anche grazie alla collaborazione delle articolazioni regionali dell’Ordine e del Sindacato, quasi tutte le Regioni coinvolte in questa prima fase hanno già presentato al Ministero della Salute il proprio cronoprogramma, con i requisiti relativi alle farmacie da reclutare e agli assistiti da arruolare negli screening. Si aggiungono ora due importanti tasselli: il primo è la formazione dei farmacisti che parteciperanno alla sperimentazione, messa a disposizione dalla Fofi con la Fondazione Cannavò e il supporto di Edra. Il secondo tassello è la piattaforma informatica dedicata alla gestione operativa dei servizi svolti nella singola farmacia, appositamente realizzata da Promofarma. Ringrazio Promofarma e la Fondazione Cannavò, per la efficienza e tempestività con cui hanno lavorato”.

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