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venerdì 19 Aprile 2024
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Speculazioni su gel e mascherine, Procura in azione, denunce, sequestri e siti oscurati

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Roma, 28 febbraio – Mascherine e gel igienizzanti venduti con aumenti dei prezzi fino al 1700% e casi clamorosi, come quello della vendita, su una piattaforma di vendite online, di cinque mascherine a oltre 5000 euro. I giorni del coronavirus rischiano di essere anche, se non soprattutto, i giorni degli sciacalli. Per impedirlo, è scesa subito in campo la Guardia di Finanza, con il suo nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano: le fiamme gialle, con il coordinamento della procura del capoluogo lombardo (che ha avviato un’inchiesta, aprendo un fascicolo contro ignoti per manovre speculative sui prezzi di “generi di prima necessità”), hanno infatti intrapreso una vasta operazione in varie località italiane, disponendo anche perquisizioni a carico di una ventina di soggetti. Sono anche stati acquisiti dati e documenti  nelle sedi di Amazon e eBay.

Nel corso delle operazioni già poste in essere, sono state sequestrate migliaia di mascherine, purificatori per ambiente, visiere, copri wc e altri articoli destinati alla protezione delle vie respiratorie e sono state denunciate diverse persone (imprenditori, privati cittadini e anche un operatore sanitario, secondo le inforazione filtrate sulla stampa).

I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni e tutti i siti implicati in questo tipo di attività speculative che lucrano sulle paure dei cittadini saranno oscurati.

Immediata la soddisfazione del Codacons, il cui esposto dei giorni scorsi alla magistratura milanese per denunciare gli aumenti anomali è stato di fatto la scintilla che ha acceso l’attenzione dei magistrati e prodotto quindi le successive azioni di contrasto della Guardia di Finanza.

“Ora ci aspettiamo che si attivino altre 103 Procure della Repubblica e l’Antitrust” ha commentato il presidente della sigla consumerista Carlo Rienzi, “avviando controlli a tappeto in tutta Italia contro chi utilizza il coronavirus per speculare sulle tasche degli italiani”.

La possibilità che anche qualche farmacia possa malauguratamente cedere alla tentazione di comportamenti speculativi che finirebbero inevitabilmente per procurare un gravissimo danno di immagine all’intera professione (segnalatasi  in questi giorni di emergenza per la sua straordinaria disponibilità di servizio anche in termini di corretta informazione e rassicurazione dei cittadini) è uno spauracchio contro il quale vigilano attentamente gli organismi professionali.

È di ieri, ad esempio, la nota inviata dall’Ordine di Roma a tutti i suoi iscritti con la quale il presidente Emilio Croce ricorda che “al di la degli obblighi deontologici,  noi farmacisti esercitiamo la nostra professione nel settore che, più di ogni altro, è ontologicamente etico: la sanità, ovvero la tutela della vita e della salute delle persone. Basta solo questa considerazione” afferma il presidente dell’Ordine  “per evidenziare come ogni comportamento che vada oltre le regole, o sia comunque censurabile sotto il profilo dell’opportunità e delle convenienze dettate dalle circostanze, non può ne deve avere diritto di cittadinanza all’interno della nostra comunità professionale.  Eliminare tutti i comportamenti comprovatamente al di fuori del perimetro della legalità e del rigoroso rispetto della deontologia è un compito che coinvolge ognuno di noi, e sono certo della tua piena collaborazione per assolverlo” prosegue Croce, sottolineando che ad essere in gioco sono l’immagine professionale, la dignità e il decoro dell’intera professione, “che non sono valori negoziabili e che – soprattutto – non possono né debbono essere messi a rischio da nessun ‘furbetto dell’Amuchina’.  So, al riguardo, di poter contare su di te”.

L’Ordine romano, oltre all’opportuno richiamo alla responsabilità personale di ciascun farmacista, non manca di agitare davanti agli occhi degli iscritti anche il deterrente dell’azione della magistratura. “Voglio anche informarti che in tutto il Paese si stanno stringendo le maglie dei controlli su tutti i comportamenti commerciali poco conformi e sono in essere indagine anche sui siti on line, sui quali sono stati riscontrati il maggior numero di speculazioni” scrive al riguardo l’organismo professionale.

Anche Federfarma Roma è intervenuta sulla delicata questione,con  una circolare agli associati nella quale paventa il rischio che “l’alta prova” che la farmacia sta fornendo al Paese “rischia di essere offuscata da comportamenti speculativi sulla vendita di prodotti e dispostivi oggetto di richieste straordinarie”. Il sindacato provinciale dei titolari  ricorda che “effettuare tali attività speculative costituisce reato. Infatti, ai sensi dell’art. 501 bis del Codice penale, chiunque, nell’esercizio di qualsiasi attività produttiva o commerciale, compie manovre speculative in modo atto a determinare la rarefazione o il rincaro sul mercato interno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822”.
Federfarma Roma ricorda che le organizzazioni territoriali del sindacato sono invitate “a denunciare presso le autorità competenti quelle farmacie che purtroppo si dovessero macchiare di tale onta, con il risultato di porre pregiudizio su tutta la categoria”.

Chiara, al riguardo, la posizione  del sindacato: “Federfarma, qualora si avviassero procedimenti penali a carico di farmacie che abbiano commesso attività speculative, intende costituirsi parte civile a difesa della reputazione della farmacia italiana”.

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