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martedì 19 Marzo 2024
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Mandelli: “Vittime Covid, bene Giornata nazionale, ma meglio onorarle con riforma Ssn”

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Roma, 27 luglio – Un atto doveroso, per ricordare le vittime della pandemia, le loro sofferenze e quelle delle loro famiglie, ma anche “un monito per il futuro”. Questo il commento del presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto) dopo il voto unanime della Camera, il 23 luglio scorso, alla proposta di legge che istituisce la Giornata nazionale in memoria delle vittime di Covid-19fissando il 18 marzo come data della celebrazione: il giorno, come ognuno ricorda, in cui gli italiani assistettero sugli schermi tv alla lunga, tragica teoria di camion militari che lasciavano Bergamo pieni di bare di vittime del coronavirus per trasportarle verso altre città, dal momento  che il cimitero della città lombarda non era più in grado di contenerle.

“Non dobbiamo dimenticare che emergenze di questa portata possono ripetersi e che non possiamo più farci coglierete impreparati” ha detto Mandelli, ricordando che “tra le vittime del coronavirus contiamo anche professionisti della salute – medici, farmacisti, infermieri, operatori sanitari – che hanno dovuto affrontare l’emergenza in condizioni critiche e, ciononostante, hanno saputo contenere al meglio la pandemia».

Per ricordare le migliaia di italiani che hanno perso la vita per la pandemia, il modo migliore è quello di “realizzare l’ormai improcrastinabile riforma del nostro servizio sanitario, che permetta di affrontare queste emergenze già sul territorio, alleggerendo il carico di lavoro degli ospedali, e nel contempo renda possibile continuare a curare al meglio i malati cronici, grazie alla collaborazione di medici di medicina generale, farmacisti e infermieri di comunità. Questo nuovo Ssn” ha affermato Mandelli  “sarebbe l’omaggio più significativo in ricordo di questa tragedia”.

Sulla stessa falsariga le considerazioni di Annarosa Racca, presidente di Federafarma Lombardia. Anche lei si riferisce all’approvazione del provvedimento istitutivo della Giornata (che ora attende il passaggio finale del voto in Senato)  come a un atto doveroso: “Il 18 marzo servirà a ricordare, negli anni a venire, tutti coloro che hanno perso la vita a causa dell’epidemia”  ha dichiarato Racca. “ Tra le numerose vittime di questi mesi ci sono anche i farmacisti, che hanno lasciato un grande vuoto nelle famiglie e nelle comunità in cui lavoravano. Questa giornata ci permetterà anche di onorare l’enorme impegno profuso dalle farmacie che hanno dato un importantissimo contributo – dall’aumento delle ore lavorative al sostegno, anche morale, al cittadino – alla gestione dell’emergenza accanto a tutti i professionisti del Servizio sanitario».

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