Roma, 21 dicembre – A furia di bussare, la porta si è aperta: si fa più concreta la possibilità che la somministrazione di vaccini in farmacia – che le sigle della professione chiedono insistentemente da mesi alle istituzioni – diventi realtà. Un’accelerazione in questa direzione secondo quanto riferisce un comunicato di Marcello Gemmato (nella foto a sinistra ), segretario della Commissione Affari sociali della Camera e responsabile del Dipartimento Sanità di Fratelli d’Italia, rilanciato dall’agenzia Ansa, arriva da una proposta correttiva alla legge di bilancio dello stesso deputato pugliese, confluita con modifiche (arrivate dopo una mediazione tra Fratelli d’Italia, centro destra e ministero della Salute), nell’emendamento del Governo alla manovra riguardante il nuovo Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV 2.
La misura prevede appunto di consentire la possibilità di somministrare vaccini in farmacia, “sotto la supervisione di medici assistiti da infermieri o da personale sanitario opportunamente formato”.
La norma darebbe il via libera alla vaccinazione nelle farmacie del territorio per il 2021. Misura che, in caso di approvazione definitiva, consentirebbe alle farmacie stesse di prendere parte alle fasi finali della campagna di vaccinazione antinfluenzale della stagione 2020-21 (anche se l’eventualità è resa problematica dall’indisponibilità dei vaccini) ma soprattutto le candiderebbe a recitare un ruolo attivo e importante nella gigantesca campagna di vaccinazione anti-Covid in programma dall’inizio del prossimo anno.
Commentando con comprensibile soddisfazione lo sviluppo della sua iniziativa, Gemmato ha affermato che “tramite questo emendamento, che sono certo troverà la convergenza di tutte le forze politiche per il voto finale, si inizierà a dare concretezza all’attuazione dei disposti della legge sulla farmacia dei servizi che prevede l’erogazione di prestazioni professionali ai cittadini anche da parte delle farmacie”.
“L’inoculazione del vaccino nelle farmacie contribuirà in maniera determinante a raggiungere la massima copertura vaccinale possibile” ha quindi concluso Gemmato “poiché sfrutterà la capillare rete delle 19mila farmacie dislocate sul territorio italiano producendo un vantaggio in termini di salute e di economia per i cittadini italiani”.
Altrettanto positive le prime reazioni del mondo della farmacia: le prime sono arrivate da Assofarm, la sigla delle farmacie comunali. Commentando in un comunicato stampa l’evoluzione della proposta correttiva di Gemmato, riveduta e confluita in quella del Governo, che prevede appunto che, all’interno del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-19 viene prevista, in via sperimentale per l’anno 2021, la somministrazione dei vaccini all’interno delle farmacie, con la supervisione dei medici assistiti da infermieri e personale sanitario, il presidente Venanzio Gizzi (nella foto a destra) auspica “un esito positivo della sperimentazione medesima, affinché si proceda successivamente a stabilizzare la farmacia quale presidio sanitario di prossimità a favore dei cittadini per l’esecuzione delle vaccinazioni, in generale”.
“Sarà necessario che le istituzioni sanitarie , previa trattativa con le organizzazioni sindacali delle farmacie, creino le condizioni per operare in merito, fornendo strumenti e risorse affinché la sperimentazione abbia l’esito positivo auspicato” continua Gizzi. “Il condivisibile obiettivo dell’emendamento governativo elaborato grazie alla meritoria iniziativa dell’on. Gemmato preconizza la farmacia del futuro che Assofarm auspica venga realizzata, valorizzando il ruolo e le funzioni del farmacista, quale operatore sanitario per cui, fra l’altro – conclude il presidente della farmacie pubbliche – abbiamo richiesto al ministro della Salute che venga ricompreso all’interno delle categorie sanitarie a cui offrire i primi vaccini anti Covid 19″.