
Regioni: “Taglio forniture Pfizer rischia di rallentare la campagna di vaccinazione”

Roma, 20 gennaio – Preoccupazione ma anche ferma determinazione a portare avanti la campagna di vaccinazione. Questa l’unanime posizione espressa dalle Regioni al Governo dopo la doccia gelata del taglio unilaterale nella fornitura delle dosi del vaccino Comirnaty da parte della Pfizer, discutibile anche sotto il profilo delle decisioni distributive, assunte (del tutto impropriamente) autonomamente sulla base di criteri del tutto incomprensibili.
Inevitabili le reazioni dei “governatori” regionali, a partire da Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni (foto a sinistra), fermo nel ribadire che la sua Regione “è pronta. Proseguiamo a vaccinare. Noi vogliamo accelerare, e siamo in grado di farlo. Per questo ci siamo rivolti al Governo, al ministro Speranza e al commissario Arcuri, perché la riduzione della fornitura Pfizer-BioNtech che registriamo questa settimana sia solo temporanea, che la fornitura torni regolare già dalla prossima settimana, compreso il recupero delle dosi non arrivate in questi giorni. Su questo” ha concluso Bonaccini “il Governo, così come l’Unione europea, devono vigilare e non arretrare di un centimetro: le dosi acquistate devono arrivare nei territori, la campagna di vaccinazione deve proseguire a pieno ritmo. Punto”.
“Stando a quanto riferito dal commissario” aggiunge Zaia “Pfizer avrebbe deciso a chi e quanto dare. Sulla base di quale principio hanno deciso il -53% del Veneto, il -54% del Friuli, il -51% dell’Emilia Romagna e lo zero per cento di altre Regioni: una simile decurtazione non è giustificata né dai dati epidemiologici, né da quelli clinici”. Ma non è tutto, rileva ancora il governatore veneto, perché dopo la pessima notizia rischia di diventare drammatica: “In queste condizioni non saremo in grado di fare per tutti i richiami con le seconde dosi, oltre a dover fermare le prime. Ci sono tempi da rispettare: 21 giorni da una iniezione all’altra. E non è possibile mescolare vaccini di aziende differenti”.

Meno preoccupato il presidente della Regione Piemonte: “Il ritardo nelle consegne di Pfizer non ci ha fermati e non incide in alcun modo sulla nostra campagna vaccinale contro il Covid” afferma infatti Alberto Cirio. “In Piemonte sono state usate oltre il 90% delle dosi, perché siamo riusciti a compensare la mancata consegna attraverso un riequilibrio fra le Aziende sanitarie. La nostra campagna quindi va avanti: il 30 gennaio sarà al via la vaccinazione rivolta agli ultra ottantenni”.
I ritardi di Pfizer pesano invece in Sardegna, dove la campagna vaccinale purtroppo è condizionata dal fatto che l’azienda non sta rispettando gli accordi di fornitura. “Ieri notte è arrivato il 50% delle dosi che ci spettavano, 7.020 anziché 14.040, che sono state consegnate stamattina alla farmacia del Binaghi” spiega l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.
L’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio rende noto da parte sua di aver appreso all’ultimo momento che le consegne previste per ieri del vaccino Pfizer, pari a 32.760 dosi, sono slittate di un giorno. “Verificheremo attentamente se verranno consegnate, ma questa modalità a singhiozzo crea numerosi problemi organizzativi a tutto il sistema”.
Il tema è stato comunque al centro ieri sera di una riunione Governo-Regioni.