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venerdì 29 Marzo 2024
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Spagna, parte trial su plasmaderivato, può trattare precocemente Covid in asintomatici

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Roma, 20 gennaio – Un nuovo farmaco sperimentale, messo a punto dall’azienda spagnola Grifols e basato sull’immunoglobulina Gamunex®-C, utilizzata da 15 anni nella prevenzione di diverse malattie infettive nei pazienti immuno-compromessi, potrebbe garantire immunità immediata contro Covid-19 e rappresentare una valida alternativa al vaccino per tutti i pazienti immuno-compromessi per i quali la vaccinazione non è raccomandata.

Il farmaco potrebbe essere utilizzato anche per trattare precocemente le infezioni accertate dai tamponi oro-rinofaringei, per bloccare la potenziale progressione verso la forma severa della patologia e dunque prevenire il ricovero in ospedale. Potrebbe essere un prezioso alleato” del sistema immunitario nella fase iniziale della vaccinazione o essere utilizzato come misura preventiva nelle località in cui sono scoppiati focolai, ma la campagna vaccinale non è ancora stata estesa a tutta la popolazione,  scenario prevedibilmente destinato a durare per alcuni mesi, per lo scarto tra   le dosi di vaccino anti Covid Bonaventura Clotet en la presentación de la 8ª edición de la Gala Sida.jpgdisponibili (al momento ancora poche e  giustamente destinate ai soggetti più a rischio per età, professione e patologie pregresse) e il carattere di universalità della campagna di immunizzazione.

In un comunicato stampa, Grifols, leader nello sviluppo di farmaci plasmaderivati,  annuncia l’avvio della sperimentazione clinica del farmaco su pazienti positivi al coronavirus Sars-CoV-2 ma asintomatici. Il trial clinico dovrebbe partire nel mese di febbraio e saranno coinvolti 800 volontari, cui verranno somministrate le dosi (per via sottocutanea) nell’ospedale Germans Trias i Pujol Hospital di Badalona. Lo studio sarà coordinato da  Bonaventura Clotet e Oriol Mitjà (nelle foto a fianco, rispettivamente a sinistra e a destra), autorevoli ricercatori esperti in malattie infettive del nosocomio catalano.

Il farmaco si basa sul plasma dei guariti, dal quale vengono ottenuti anticorpi policlonali contro il Sars-CoV-2 che confluiscono nel Gamunex®-C. A differenza dei più conosciuti anticorpi monoclonali, immunoglobuline semi-sintetiche ingegnerizzate in laboratorio e derivate da una singola linea cellulare, gli anticorpi policlonali derivano da differenti linee cellulari e dunque promettono un “mix” con una potenziale capacità protettiva superiore.

“Questo trattamento a base di immunoglobuline fornirebbe una combinazione di anticorpi policlonali che, rispetto agli anticorpi monoclonali, offre una maggiore diversità che potrebbe migliorare il grado di protezione contro il virus” ha dichiarato Mitjà. Nello studio che partirà a febbraio gli scienziati valuteranno sicurezza ed efficacia del Gamunex®-C, testato sin dallo scorso ottobre su pazienti gravi con Covid-19 (i risultati arriveranno entro la primavera). Nel nuovo studio, come già anticipato, si valuterà l’azione preventiva del medicinale nei pazienti asintomatici.

Tra i vantaggi attribuiti al farmaco,   Grifols sottolinea la sua conservazione e gestione non problematiche: può infatti essere conservato in un normale frigorifero e può essere somministrato in qualunque studio medico o ambulatorio, senza necessità di ricovero in strutture specializzate, come avviene per medicinali affini. Nel caso in cui ne venisse accertata la sicurezza ed efficacia, potrebbe essere somministrato fin da subito come misura preventiva a tutti coloro che risultano positivi a un test antigenico rapido o a un tampone molecolare, basato sulla PCR.

Sarà da valutare anche il costo del nuovo farmaco, tenendo presente che le terapie a base di anticorpi monoclonali sono solitamente molto costose per i sistemi sanitari.

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