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venerdì 19 Aprile 2024
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Cartabellotta (Gimbe): “Non ci sono i numeri per centrare l’obiettivo delle 500mila dosi a aprile”

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Roma, 13 aprile – Se si guardano i numeri, l’obiettivo dichiarato delle 500mila vaccinazioni al giorno entro il 15 aprile non appare raggiungibile. A sostenerlo, intervenendo ieri alla trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus, è stato Nino Cartabellotta (nella foto), presidente della Fondazione Gimbe, che come è noto ha da tempo avviato un osservatorio indipendente sull’andamento dell’emergenza pandemica, monitorando e analizzando tutti i dati pubblici al riguardo.
Facendo il bilancio del primo trimestre 2021, Cartabellotta ha precisato che le consegne a domenica 4 aprile si erano chiuse di fatto con l’arrivo di 14 milioni di dosi, “il 90% dei vaccini previsti nell’ultima versione del piano vaccinale che erano 15,7 milioni”. Un risultato che a una prima superficiale valutazione potrebbe sembrare non fallimentare, ma certamente lo diventa se si ricorda che la prima versione del piano di dosi “ne prevedeva 28,3 milioni”.
Cartabellotta parla poi di un “collo di bottiglia” che è “quello delle somministrazioni che vanno un po’ in ordine sparso a seconda delle Regioni”. Se ne “prevedevano 300mila entro il 23 marzo”, ma “solo la scorsa settimana abbiamo raggiunto 300mila e solo in alcuni giorni”, visto che “c’è sempre un crollo la domenica” e che “servirebbe altro personale”.
“Riguardo alle 500mila somministrazioni al giorno entro il 15 aprile, al momento i numeri non ci sono”  ha detto chiaramente Cartabellotta. “La prima determinante sono le consegne, adesso vediamo come si metteranno in questo mese di aprile, sappiamo che quelle di Johnson&Johnson arriveranno” con “meno dosi rispetto a quelle previste. Curevac non ha ancora completato lo studio di fase 3 ed effettuato la domanda di approvazione all’Ema. Abbiamo richiesto un calendario pubblico delle consegne, perché al momento abbiamo solo la quantità di vaccini prevista in un arco trimestrale”.
Per quanto riguarda il caso Astrazeneca, il presidente di Gimbe ha osservato che “dopo l’ultima revisione di Ema, credo si stia diffondendo una diffidenza ulteriore nei confronti di questo vaccino, soprattutto per i cambi di età, prima era per giovani, ora per anziani. Gli studi sul campo hanno dimostrato che Astrazeneca va molto bene anche per gli anziani, nel frattempo è emerso che questi rari episodi trombotici riguardano soggetti al di sotto dei 70 anni” ha aggiunto ancora Cartabellotta, per concludere che “bisogna abituarsi, anche dal punto di vista della comunicazione pubblica, a spiegare gli elementi che condizionano questi cambi di rotta che sono frutto di una valutazione sul campo del vaccino”.

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