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venerdì 19 Aprile 2024
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Stime Iqvia: “Spesa diretta farmaci, nel 2021 sfondamento di 2,1 miliardi”

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Roma, 14 ottobre – Cambiano gli anni, ma non la storia: anche nel 2021 la spesa farmaceutica per acquisti diretti sforerà il tetto previsto, superandolo di ben 2,13 miliardi di euro. La spesa per acquisti diretti, come è ben noto,  non è più la sola spesa farmaceutica ospedaliera, ma quella sostenuta per i  farmaci acquistati da ospedali e Asl e consegnati direttamente ai cittadini (distribuzione diretta) e quella per i farmaci comprati dagli stessi soggetti  acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie (distribuzione per conto).

La stima dello sfondamento- elaborata da Iqvia, il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico – certifica dunque che non è bastata la rimodulazione dei tetti prevista dall’ultima Legge di bilancio, che aveva rivisto le quote di attribuzione della quota complessiva di Fsn destinata ai farmaci (14,85%), riducendo di circa un punto percentuale quella della spesa farmaceutica convenzionata (passata dal 7,96% al 7%) e trasferendolo sano sano alla spesa per acquisti diretti, che ha così visto aumentare la sua dotazione dal precedente 6,69% al 7,65% (escluso lo 0,2% dedicato ai gas medicinali), che in termini assoluti significa 9,3 miliardi, 1,3 in più rispetto al 2020. 

L'”iniezione” di risorse aggiuntive non è evidentemente bastata: la spesa per acquisti diretti ha sfondato anche il nuovo tetto di più di due miliardi. E la metà dello sforamento (1,06 miliardi) dovrà essere corrisposto dalle aziende farmaceutiche con il meccansimo del payback. Per contro – e anche questo è un film visto e rivisto nel corso degli ultimi anni – la spesa farmaceutica convenzionata che transita in farmacia resta sotto il tetto assegnatole, ancorché ridotto rispetto agli anni scorsi: Iqvia parla di un “risparmio” intorno al mezzo miliardo di euro.

Da questo computo,  precisa il provider, sono esclusi  i farmaci innovativi e gli innovativi oncologici, che rientrano in due fondi separati da 500 milioni di euro ciascuno. “La spesa per i farmaci innovativi oncologici nel  2021 si stRisultato immagine per sergio liberatore iqviaima possa essere in linea con quanto stanziato dal fondo, con la possibilità che, anche se di poco, possa sfondare il finanziamento” spiega la società di analisi e ricerca. “La spesa per i prodotti innovativi non oncologici sarà intorno ai 220 milioni e quindi ampiamente dentro il finanziamento”.

“Negli ultimi anni la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale ha portato all’attuazione di una serie di interventi che penalizzano l’industria farmaceutica in Italia”  commenta Sergio Liberatore (nella foto), amministratore delegato di Iqvia Italia. “Infatti, le aziende devono ripianare, con il sistema del payback, la metà del disavanzo per farmaci del Ssn. La restante parte è pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato. Nonostante l’aumento nel 2021 del tetto della spesa per acquisti diretti – sottolinea Liberatore – la spesa farmaceutica rimane sotto-finanziata. È  importante che questo tema torni a essere una priorità della politica. Ciò sarà essenziale, a maggior ragione, dopo questa crisi sanitaria quando ci sarà un bisogno ulteriore di farmaci innovativi. È improprio”  conclude Liberatore  “fissare un tetto di spesa farmaceutica così basso quando si sa che verrà sfondato per oltre due miliardi di euro”.

 

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