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venerdì 19 Aprile 2024
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Covid, report dell’Iss: morti non vaccinati 23 volte di più dei morti vaccinati

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Roma, 22 ottobre – In otto mesi, dall’1 febbraio al 5 ottobre 2021, sono stati 38.096 i morti con positività a Sars-CoV-2. Tra questi, 33.620 non avevano ancora ricevuto neanche una dose di vaccino anti-Covid, mentre 1.440 sono i decessi di persone vaccinate con ciclo completo (3,7% del totale del periodo considerato). In pratica, i morti che risultano non vaccinati sono 23 volte di più di quelli che avevano la doppia dose e sono stati ugualmente stroncati dal virus.

È quanto emerge da un approfondimento contenuto nel report periodico sui decessi dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato sul portale dell’Iss e basato sull’analisi di un campione di 671 cartelle cliniche di morti avvenute nell’arco temporale analizzato.

L’analisi delle caratteristiche dei deceduti indica che la presenza di cardiopatie (cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco), di demenza e di cancro si è dimostrata più alta nel campione di vaccinati.

L’istogramma pubblicato dall’Iss presenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione) in un campione di pazienti deceduti. Questo dato è stato ottenuto da 7.910 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Le cartelle cliniche sono inviate all’Iss dagli ospedali secondo tempistiche diverse, compatibilmente con le priorità delle attività svolte negli ospedali stessi. Il campione è quindi di tipo opportunistico, rappresenta solo i decessi in soggetti che hanno avuto necessità del ricovero, e le Regioni sono rappresentate cercando di conservare una proporzionalità rispetto al numero di decessi. Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,7. Complessivamente,  230 pazienti (2,9% del campione) non presentava alcuna patologia, 902 (11,4%) presentavano una patologia, 1.424 (18,0%) presentavano 2 patologie e 5.354 (67,7%, ovvero la stragrande maggioranza) presentavano tre o più patologie.

Da quel che emerge dallo studio statistico dell’Iss, il 65,8% degli italiani morti a seguito di infezione da Sars CoV 2  era malato di ipertensione arteriosa. Il 23,5% era demente, il 29,3% aggiungeva ai malanni il diabete, il 24,8% la fibrillazione atriale. E scorrendo ancora il grafico: il 17,4% aveva già i polmoni ammalati, il 16,3% aveva avuto un cancro negli ultimi 5 anni; il 15,7% soffriva di scompenso cardiaco, il 28% aveva una cardiopatia ischemica, il 24,8% soffriva di fibrillazione atriale, più di uno ogni dieci era obeso, più di uno su dieci aveva avuto un ictus, e altri ancora sia pure in percentuale più ridotta aveva problemi gravi al fegato, dialisi e malattie auto-immuni.

Per quanto riguarda il numero di patologie, la prevalenza di coloro che hanno tre o più patologie aumenta con le età, mentre diminuiscono con le età le prevalenze di coloro che hanno meno di tre patologie. Per tutte le patologie considerate il trend è statisticamente significativo.

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