Roma, 29 dicembre – Non si era ancora spenta l’eco dell’apprezzamento rivolto alla nuova giunta capitolina per l’annuncio di una decisa svolta nella gestione di Farmacap, dopo gli anni di commissariamento che hanno precipitato l’azienda speciale delle farmacie comunali romane in una crisi tale da metterne a rischio lo suo futuro, che i sindacati si vedono costretti a tornare ai toni di protesta e rivendicazione che hanno dovuto purtroppo privilegiare negli ultimi anni.
A cambiare il clima da “luna di miele” instauratosi dopo l’incontro del 21 dicembre scorso tra la Rsa Usi, Filcams, Fisascat e Uiltucs , il capo del gabinetto del sindaco Antonio Ruberti, l
‘assessora alle Politiche sociali Barbara Funari (nella foto) e il commissario straordinario e il direttore generale di Farmacap, Jacopo Marzetti e Sebastiano Di Guardo, è una deliberazione commissariale firmata proprio da quest’ultimo, rubricata con il n. 4 e datata 20 dicembre 2021, concernente un avviso pubblico per la creazione di un “Elenco di operatori selezionati per attività professionali di servizio in farmacia”.
L’avviso,
pubblicato sul sito Farmacap, prevede tre sezioni (operatori dei servizi di farmacia, farmacisti liberi professionisti e operatori dei servizi sociali) e tre tipologie di incarico: la collaborazione coordinata e continuativa, la prestazione occasionale e la prestazione professionale (a partita Iva), con la scelta (ritenuta grave dai sindacati) di escludere il carattere di rapporto subordinato.
Di tutto questo, nonostante la data della deliberazione sia precedente al già ricordato incontro in Campidoglio tra vertici comunali, aziendali e sindacati, non è stata data alcuna comunicazione preliminare alle organizzazioni dei lavoratori, come impongono non solo e non tanto le norme che regolano le relazioni del mondo del lavoro, ma elementari ragioni di rispetto, opportunità, buon senso e buona creanza.
Comprensibile, dunque, che i rappresentanti sindacali di Farmacap l’abbiano presa piuttosto male, irritati in particolare dalla circostanza che nel corso dell’incontro del 21 dicembre, pur di fronte a specifiche richieste sindacali finalizzate all’adozione di soluzioni urgenti per porre rimedio alla grave carenza d’organico di personale farmacista (mancano almeno 30 laureati), nessuno – a partire da Marzetti e Di Guardo, freschi di pubblicazione della deliberazione – abbia fatto il benché minimo cenno all’avviso pubblico propedeutico alla costituzione di un elenco di farmacisti per coprire al bisogno i vuoti di organico nelle farmacie dell’azienda.
“Si tratta di una scorrettezza evidente” tagliano corto i sindacati “resa ancora più insopportabile dal fatto che quest’estate non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato a 6 nostre/i colleghe/i”.
Ovviamente, non si tratta solo di una questione di forma: i sindacati contestano in radice la scelta dell’azienda dei vertici gestionali di Farmacap di provare a reintrodurre il precariato, di fatto istituzionalizzandolo con la creazione di una “riserva” di farmacisti laureati da impiegare secondo necessità e con contratti temporanei. E di volerlo fare, sottolineano le sigle sindacali, “dopo anni di faticose battaglie per ripristinare un contratto collettivo unico, quello Assofarm, per tutte e tutti, a tempo indeterminato”.
“Finora abbiamo evitato polemiche eccessive con l’attuale gestione Farmacap, visti i gravi problemi da affrontare e il processo in corso per la salvaguardia e lo sviluppo futuro dell’azienda” concludono i rappresentanti della Rsa. “Ma di fronte a queste scelte inopinate e inaccettabili, chiediamo alla Giunta, agli assessori e ai consiglieri di verificare e fermare questa reintroduzione del precariato in Farmacap (un’azienda pubblica), a opera di un vertice scelto dalla vecchia amministrazione, che auspichiamo venga presto sostituito, in linea con il nuovo corso prospettatoci. La misura è colma”.
