
Obbligo vaccinale, in G.U. il decreto che lo introduce (ma non siamo i primi…)
Roma, 10 gennaio – Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.1 del 7 gennaio scorso dell’ultimo decreto legge del Governo in materia, è in vigore nel nostro Paese, da sabato 8 gennaio, l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini con più di 50 anni. Per tutti i i lavoratori pubblici e privati over 50 anni, dunque, sarà necessario essere in possesso del cosiddetto green pass rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro, a far data dal 15 febbraio prossimo.
Sulla stampa di informazione, viene sottolineato che l’Italia è una sorta di apripista in materia, dopo essere stata – nello scorso mese di aprile – il primo Paese in Europa a introdurre l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale sanitario, seguita due mesi dopo dalla Francia. Tuttavia, non è esatto dire che siamo i primi a ricorrere a questa misura. L’agenzia Ansa propone, al riguardo, una sorta di “mappa” dei Paesi del mondo dove l’obbligo vaccinale è già in vigore. Il primo a introdurlo è stata l’Indonesia, a partire da febbraio 2021, prima ancora che partisse la campagna vaccinale. Il governo ha introdotto multe fino a 5 milioni di rupie, l’equivalente di circa 400 euro. Potrebbe non sembrare molto, ma è in realtà un’enormità, visto che il salario minimo in quel Paese è pari a circa 250 euro.
Anche il Turkmenistan dall’inizio di luglio 2021 ha reso obbligatoria la vaccinazione contro il Covid-19 per tutti i residenti di età pari o superiore ai 18 anni e, sempre da luglio, l’obbligo è in vigore anche per i 100 mila cittadini degli Stati Federati di Micronesia, a est delle Filippine. La Micronesia non ha riscontrato casi locali di Covid dall’inizio della pandemia, grazie alle severe misure adottate.
Fin qui l’obbligo generalizzato. Ma anche in altri Paesi l’obbligo vaccinale si fa strada step by step ed è ragionevole prevedere che altri Paesi abbiano già nel mirino l’obiettivo di estendere la misura, a partire dall’Europa, soprattutto dopo il significativo endorsement della presidente della Commissione Ursula von der Leyen (nella foto), che nei giorni scorsi ha impresso una forte spinta al dibattito sulle immunizzazioni vincolanti nella Ue, alla luce della preoccupante che non samo recrudescenza della pandemia e dei timori legati alla variante Omicron. “Fino a due o tre anni fa non lo avrei mai pensato, ma è tempo di discutere sull’obbligo vaccinale” ha detto infatti von der Leyen, sdoganando di fatto la misura appena varata in Italia.
Tornando agli altri Paesi, in Australia l’obbligo vaccinale vale al momento solo per chi lavora a contatto con anziani, in case di riposo, e per gli atleti paralimpici che gareggiano a Tokyo. In Grecia entro settembre tutto il personale sanitario dovrà essere vaccinato. Nel Regno Unito, a partire da ottobre, sarà obbligatorio per gli operatori delle case di riposo.
Al di là dell’Atlantico, la città di New York si appresta, prima in tutti gli Stati Uniti, chiederà ai propri cittadini il certificato di vaccinazione per l’ingresso in luoghi al chiuso come palestre e ristoranti, sia per i clienti sia per i dipendenti. New York chiederà anche a tutti gli operatori sanitari a contatto con il pubblico di vaccinarsi obbligatoriamente a partire da settembre
Da maggio 2021 in Arabia Saudita è stata imposta la vaccinazione a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato che desiderano frequentare il posto di lavoro in presenza. Dal 1° agosto sarà obbligatoria per entrare negli uffici governativo, nelle scuole e per i mezzi pubblici
In Kazakistan il vaccino è obbligatorio per i lavoratori nei settori dei trasporti, della vendita al dettaglio e delle banche, oltre che per i settori dell’ospitalità, dell’istruzione, della sanità e dell’intrattenimento.
