
Farmacap, carenze di organico insostenibili (anche per Covid), l’allarme dei sindacati
Roma, 21 gennaio – La combinazione è micidiale: alle più volte denunciate carenze di un organico “numericamente insufficiente già solo a garantire la regolare apertura delle farmacie, con gravi e quotidiani problemi organizzativi”, si è andato ad aggiungere nel pieno della quarta ondata della pandemia un numero crescente di contagi da Sars CoV 2, con l’inevitabile ulteriore riduzione del personale in servizio.
Il risultato, drammatico, è che Farmacap, l’azienda speciale che gestisce le 43 farmacie comunali di Roma, ha serie difficoltà a garantire il servizio ai cittadini, che grava tutto sulle spalle di un personale iper-sollecitato a causa di un’insufficienza strutturale di organico alla quale non si è fin qui voluto porre rimedio e che oggi è aggravata oltre i limiti del sopportabile dalle appena ricordate assenze dovute a contagi a quarantene.
A lanciare l’allarme è un comunicato stampa della Rsa aziendale Farmacap, che chiede interventi urgenti agli amministratori comunali della Capitale per iniziare “a colmare la carenza di personale (40 unità) con un piano di assunzioni stabili, evitando nel contempo l’introduzione in Azienda di figure contrattuali ‘iper-precarie’, come delineato da un recente bando pubblico aziendale. La realtà di turni massacranti e di ore aggiuntive, che non è possibile oggettivamente recuperare, che non vengono neanche pagate come straordinario, è ormai acclarata. Inoltre il numero crescente di contagi e quarantene ha ulteriormente ridotto il personale a disposizione”.

Tutti i tentativi esperiti per porre rimedio alla situazione (che, ricorda Ugl, ha anche portato alla chiusura di alcune farmaci per presenza di personale positivo) non hanno fin qui sortito effetti e l’azienda “continua imperterrita a prendere tempo” e a “non voler né condividere né gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro durante l’emergenza Covid 19“.
Ugl Terziario fa anche riferimento (sperando in una rettifica dell’Azienda) della mancata fornitura ai lavoratori, specialmente quelli operanti in direzione, delle mascherine sia chirurgiche sia Ffp2, che pure – sulla base di un protocollo condiviso il 6 aprile 2021 – sono considerati Dpi ai sensi dell’art.74, co.1, del D.Lgs. 81/08, lo stesso provvedimento che prevede l’obbligo per i datori di lavoro di fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale.
Ma il sindacato si domanda anche peché, nonostante l’alta incidenza di positivi in direzione, l’azienda non abbia aumentato i giorni di smart working come consigliato dal ministero del Lavoro. E ancora, perché il medico competente e ancor più il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione non riscontrano anomalie nella gestione della sicurezza?
