Roma, 10 maggio – “Il Paese e il governo hanno scelto la gradualità per affrontare la pandemia, nelle misure restrittive e nell’allentamento, dopo due anni da parte dei cittadini c’è una responsabilità diversa, in alcuni situazioni continuano a indossare le mascherine, è il momento di dare fiducia agli italiani. Dopo il 15 giugno credo ci siano le condizioni per arrivare a una estate senza restrizioni”.
La fiduciosa e confortante dichiarazione, che lascia presagire alla scadenza del 15 giugno la fine delle ultime misure restrittive rimaste per contrastare Covid, arriva dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa (nella foto) che, quasi a rafforzare la previsione di un addio definitivo alle restrizioni, ha anche aggiunto che “il contagio zero è utopistico e inarrivabile“, e dunque – alla luce dell’andamento dei contagi e delle previsioni generali che prevedono un loro ulteriore sensibile calo con l’avvicinarsi della stagione più calda – non avrebbe molto senso continuare a mantenere in piedi obblighi come quello delle mascherine. Che tuttavia sarà buona norma avere sempre con sé, nel rispetto del principio di cautela, per poterle utilizzare in quelle particolari situazioni (come ad esempio gli assembramenti al chiuso) che espongono al rischio di contatti con il virus.
Il virologo Giorgio Palù, presidente Aifa, è invece tornato a soffermarsi sulla fondamentale importanza della copertura vaccinale, invitando (in un colloquio con il quotidiano La Stampa) ad “avere fiducia nei vaccini attuali, che proteggono ancora molto bene verso la malattia grave, e sperare nella ricerca affinché produca per l’autunno dosi aggiornate e farmaci sempre più efficaci”. I vaccini restano dunque l’arma elettiva per proteggerci da Covid e sconfiggerlo. E qui Palù spezza una lancia in favore dell’utilità della quarta dose, che “viene sottovalutata sia in Italia sia in altri Paesi come la Germania”.
La speranza è che in autunno le cose possano migliorare e che tutti – e non solo alcune categorie di persone – possano fare la quarta dose: “L’Ema ha ricordato che per l’intera popolazione bisogna puntare su vaccini aggiornati alle varianti e sottovarianti circolanti” dice al riguardo Palù “oltre a cercare nel lungo periodo un vaccino polivalente contro tutti i coronavirus. Quando i primi saranno approvati – verranno valutati probabilmente a settembre – si potranno fare”.
Questo anche perché – come ha voluto sottolineare Palù – “il Sars Cov 2 resterà con noi a lungo con un andamento stagionale, per cui a ottobre tornerà forte”. A significare che con Covid, in qualche modo. dovremo imparare a convivere. ha detto il presidente di Aifa, affermando anche di non poter escludere “che Omicron muti in una variante molto diversa e più patogena, ma sarebbe un processo contrario al destino evolutivo del virus che finora ha perso virulenza non infettando più i polmoni”.