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martedì 16 Aprile 2024
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Obesità, sviluppato da Eli Lilly nuovo farmaco che fa perdere oltre 20 chili

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Roma, 19 maggio – Le notizie di nuovi, “miracolosi” farmaci in grado di contrastare quella  vera e propria pandemia silenziosa che si chiama obesità non sono davvero mai mancate, negli anni, senza che dal cappello a cilindro delle centinaia di studi avviati per mettere a punto rimedi in grado di consentire – in sicurezza e senza effetti collaterali – la riduzione del peso corporeo nelle persone obese e in sovrappeso saltasse fuori il coniglio del farmaco giusto, che – quasi inutile dirlo – sarebbe un’autentica gallina dalle uova d’oro per l’industria che riuscisse a realizzarlo, produrlo e commercializzarlo.

È di questi giorni la notizia di un ennesimo e – tanto per cambiare – molto promettente candidato al ruolo della prima citata gallina,  l’antidiabetico tirzepatide sviluppato e prodotto dalla società farmaceutica americana Eli Lilly and Company (Lilly).  Il farmaco, che già gode dell’approvazione Fda come cura contro il diabete, è stato valutato in studi clinici per altre indicazioni e ha confermato di essere in grado di produrre una perdita di peso da record sui partecipanti al test, ‘‘paragonabile agli interventi chirurgici”.  Tirzepatide (nome commerciale Mounjaro) si somministra con un’iniezione una volta alla settimana e promuove la perdita di peso imitando gli effetti degli ormoni naturali chiamati incretine. Questi ormoni abbassano la glicemia dopo aver mangiato, oltre a regolare i processi metabolici legati alla digestione.

La tirzepatide,  ovviamente attesa da ulteriori studi clinici che confermino gli effetti di riduzione del peso (già osservati peraltro negli studi clinici sul farmaco come antidiabetico), è una combinazione sintetica di due particolari incretine, denominate GLP-1 (glucagon-like peptide-1) e GIP (glucose-dependent insulinotropic polypeptide ).  L’ex ormone, il GLP-1, è la base di un altro farmaco antidiabetico, semaglutide, già approvato negli Stati Uniti come farmaco dimagrante nel 2021, primo prodotto, dopo svariati anni, a essere accettato dalla severa Fda come trattamento per la perdita di peso, sulla scorta di risultati che l’agenzia regolatoria ha riconosciuto significativi e in grado di segnare un “punto di svolta”.

Tirzepatide – grazie all’aggiunta di GIP insieme a GLP-1 – sembra però essere in grado di andare ben oltre e potrebbe davvero cambiare la storia  delle cure contro l’obesità: nei risultati di fase 3 dello studio clinico in corso per studiare gli effetti del  farmaco, i ricercatori hanno arruolato 2.539 partecipanti in sovrappeso o obesi (con una comorbidità correlata al peso ma senza diabete di tipo 2). I partecipanti hanno ricevuto tirzepatide o un placebo nel corso di 72 settimane, insieme al supporto per seguire una dieta ipocalorica e aumentare i livelli di attività fisica. La tirzepatide è stata somministrata a una delle tre diverse dosi (5, 10 o 15 milligrammi nell’iniezione settimanale), ma tutti e tre i gruppi hanno visto livelli significativi di perdita di peso nel corso dello studio. Alla dose più alta (15 mg), i partecipanti hanno visto riduzioni di peso medie del 22,5% (24 kg), mentre la dose da 10 mg ha ottenuto una perdita di peso del 21,4% (22 kg ) e 5 mg ha visto una riduzione del peso corporeo del 16% (16 kg). In confronto, il gruppo placebo ha perso solo il 2,4% del proprio peso corporeo (2 kg ).

La tirzepatide è il primo farmaco sperimentale a ridurre in media oltre il 20% di peso in uno studio di fase 3“ afferma il medico di ricerca clinica Jeff Emmick, vicepresidente dello sviluppo prodotto di Lilly. Sebbene i risultati non siano stati ancora sottoposti a revisione paritaria, Lilly afferma che verranno sottoposti a sperimentazione nel prossimo a breve.

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