
Losego: “Carenze ibuprofene, difficile anche trovare le materie per le preparazioni”
Roma, 3 ottobre -Le farmacie della Marca trevigiana tornano a manifestare preoccupazione in ordine alla disponibilità dei farmaci contenenti ibuprofene, che da tempo scarseggiano, e non solo nel nostro Paese, per la micidiale congiunzione degli effetti della lunga stagione pandemica (l’ibuprofene è comunemente e largamente usato contro mal di testa e febbre e la sua richiesta è aumentata esponenzialmente durante la pandemia) e della crisi energetica internazionale seguita al conflitto russo-ucraino.
Per sopperire alla situazione di difficoltà, che ha impedito alle farmacie di avere la consueta disponibilità di farmaci industriali a base di ibuprofene (le referenze che circolano in quantità sufficiente sono ormai pochissime, non più di un paio), i farmacisti si sono rimboccati le maniche, anche in vista dell’ormai imminente stagione influenzale, aumentando considerevolmente le preparazioni magistrali a base della molecola, uno dei Fans di più largo impiego.
Ma anche qui comincia a sorgere qualche problema: “Cominciano a mancare le materie prime” spiega Giuseppe Losego, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Treviso (nella foto), al quotidiano Il Gazzettino, sottolineando come “la carenza di flaconi e tappi sul mercato potrebbe complicare le cose”, impedendo ai farmacisti di soddisfare con le loro preparazioni le richieste dei cittadini.
Losego chiarisce che non è ancora il caso di lanciare allarmi, ma è bene mantenere alta l’attenzione sul fenomeno: “Sono rimaste in circolo solo una o due tipologie di farmaci a base di ibuprofene, contro le sette-otto sulle quali potevamo generalmente contare” specifica il presidente dell’Ordine. Che, intanto, invita i medici e i colleghi farmacisti a sensibilizzare i cittadini sulla situazione: “È il caso di consigliare a chi prende farmaci sul lungo periodo di fare bene i conti con ciò che ha in casa. Non sono finite le scorte. Ma la situazione attuale un po’ ci preoccupa”.
Al di là del problema-ibuprofene, Losego ricorda anche i problemi in arrivo per il caro energia, che colpisce duramente anche le farmacie, alle prese con importi delle bollette che – afferma il presidente dell’Ordine – sono triplicati: “È un problema serio perché nelle nostre strutture dobbiamo mantenere i farmaci sotto i 24 gradi, con alcune tipologie che devono restare tra 1 e 8 gradi” spiega Losego. “Di conseguenza dobbiamo accendere l’aria condizionata o il riscaldamento in base alle necessità».
