Roma, l’influenza infuria, il farmaco manca, i farmacisti lanciano l’allarme

Roma, l’influenza infuria, il farmaco manca, i farmacisti lanciano l’allarme

Roma, 16 dicembre – “Siamo in seria difficoltà per la mancanza di alcuni farmaci, come quelli per l’aerosol, ad esempio il Clenil che è il più usato, ma soprattutto medicinali pediatrici, a partire dagli sciroppi, antibiotici e simili”. A lanciare l’allarme, raccolto da Adnkronos Salute e subito rimbalzato su tutti i mezzi di informazione, è stato il presidente di Federfarma Lazio Eugenio Leopardi , che non ha mancato di sottolineare come le difficoltà a reperire questi farmaci arrivi in un momento a dir poco critico, il dilagare dell’epidemia influenzale stagionale.  Leopardi spiega che “mentre per l’ibuprofene, anch’esso super richiesto, abbiamo tante alternative con farmaci generici o equivalenti che contengono lo stesso principio attivo, per i bambini è più complicato perché non possono assumere tutte le forme farmaceutiche: in alcuni casi possono prendere solo sciroppi. E dire no a una mamma è pesante”.

Un problema nel problema è quello di spiegare, in particolare a genitori comprensibilmente preoccupati, i motivi delle  carenze: “Sono sempre più frequenti negli ultimi mesi, ma noi farmacisti spesso non ne conosciamo neanche il motivo e siamo in difficoltà davanti a una mamma che ce lo chiede” spiega desolato il presidente di Federfarma Lazio. “Sappiamo che a causa della crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina, trattandosi di farmaci che costano pochissimo, alcune aziende hanno interrotto la produzione perché non ricevono le materie prime o quelle necessarie al confezionamento, o comunque che ci sono problemi di approvvigionamento, ma nella maggior parte dei casi non sappiamo perché mancano nè quando potremo riaverli. In molti casi, come quello dell’ibuprofene o altri medicinali per adulti,  è più facile sostituirli con un generico o con un altro principio attivo, una soluzione si trova parlandone con il cittadino e con il suo medico nei casi più particolari, ma” ammette Leopardi  concludendo “per i bambini siamo in difficoltà“.

I farmacisti, ovviamente, non sono i soli a essere preoccupati. Ha molti motivi per esserlo anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato (nella foto), per il quale la situazione è legata a  problematiche di produzione industriale: “Noi stiamo sollecitando ma ci sono difficoltà oggettive da parte delle case farmaceutiche” spiega l’assessore al Corriere della Sera. “Per i bambini il consiglio è di fare il vaccino antinfluenzale, che quest’anno per i più piccoli, da sei mesi a sei anni, è uno spray nasale, somministrato gratuitamente dal proprio pediatra”. 

Un consiglio avvallato dagli stessi pediatri, che con Teresa Rongai, segretaria regionale della Fimp Lazio, la federazione dei pediatri, intervengono per ribadire che il vaccino “evita la febbre alta e le complicanze, le stesse per cui prescriviamo gli antibiotici che sono complicati da reperire. Molti genitori ce lo hanno riferito e per cercare di aggirare questea difficoltà stiamo prescrivendo terapia aerosolica con farmaci alternativi”.

“Se poi la situazione lo richiede e le condizioni del paziente sono più serie” spiega la pediatra “allora li inviamo in ospedale, ma non possiamo neanche ermettere che si intasino i pronto soccorso pediatrici. Quindi, torno a ripeterlo, vaccinare è importantissimo”.

Sullo sfondo, però, il problema della carenza di molte e molto usate referenze farmaceutiche resta: lo stesso presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli, aveva quantificato nei giorni scorsi in 1500-2000 i farmaci che mancano sugli scaffali: antinfiammatori, antipiretici, antibiotici e prodotti per la tosse e antifebbrili per bambini a base di ibuprofene, alcuni antibiotici di uso orale e pediatrico, antipiretici e  aereosol. E anch’egli aveva enumerato la lista delle cause della crisi di approvvigionamento, facendo riferimento anche “ai problemi legati alla guerra”, che si ripercuotono sulla filiera del farmaco già al primo stadio, quello della produzione:  c’è infatti il “problema del confezionamento, mancano le fialette di vetro, manca la lamina del blister di alluminio delle pasticche”, aveva detto Mandelli, rivolgendo un appello a tutti i cittadini , vista la situazione, a “fare un uso consapevole dei farmaci senza andare a fare scorte inutili”.

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