Roma, 22 dicembre – Sono state prorogate di un anno, come chiesto a gran voce dai medici (e non solo), le misure contenute in una delle ordinanze emergenziali varate per far fronte a Covid, che hanno permesso ai medici di ricorrere alla ricetta elettronica, sostituendo quella cartacea, per la prescrizione dei farmaci. Il Governo, riunitosi ieri a Palazzo Chigi, ha inserito il posticipo della norma (che sarebbe scaduta il prossimo 31 dicembre) nel Milleproroghe.
“È prorogata fino al 31 dicembre 2023 l’efficacia delle disposizioni in materia di utilizzo della ricetta elettronica”: è poi bastata una riga nel comunicato diramato dall’esecutivo subito dopo l’approvazione del provvedimento per confermare la decisione, che nel corso della giornata di ieri era stata largamente anticipata da diversi lanci di agenzia. Pur non essendoci più lo stato d’emergenza dovuto al Covid, il Governo ha comunque deciso di utilizzare il Milleproroghe per rinnovare di un anno la possibilità per i medici di utilizzare la ricetta elettronica e inviarla via mail o sms in luogo di quella cartacea.
La decision
e è stata salutata positivamente dal presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto). “Accogliamo con favore la volontà del Governo di prorogare di un anno la ricetta elettronica sperimentata durante la fase emergenziale e che ha accelerato in modo considerevole il processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco” dichiara in una nota il presidente della federazione professionale dei farmacisti. “La possibilità, per il cittadino, di ricevere la prescrizione medica direttamente sul proprio smartphone, in alternativa al promemoria cartaceo, ha rappresentato un passaggio epocale nell’ottica di una reale semplificazione dell’accesso alle cure per i pazienti”.
Mandelli coglie l’occasione per ricordare anche che è grazie soprattutto ai farmacisti che ha avuto successo l’implementazione del sistema della ricetta dematerializzata, pensato per ridurre gli spostamenti dei pazienti durante il primo lockdown. “Si tratta di una misura importante che auspichiamo possa diventare strutturale nel prossimo futuro, mantenendo l’impianto attuale che prevede che il medico trasmetta per via telematica il promemoria al paziente, al quale” conclude il presidente della Fofi “è garantita la libera scelta di recarsi dal proprio farmacista di fiducia ai fini della dispensazione del medicinale”.
Ricetta elettronica, il Governo ci ripensa, prorogata la scadenza fino a fine 2023
Roma, 22 dicembre – Sono state prorogate di un anno, come chiesto a gran voce dai medici (e non solo), le misure contenute in una delle ordinanze emergenziali varate per far fronte a Covid, che hanno permesso ai medici di ricorrere alla ricetta elettronica, sostituendo quella cartacea, per la prescrizione dei farmaci. Il Governo, riunitosi ieri a Palazzo Chigi, ha inserito il posticipo della norma (che sarebbe scaduta il prossimo 31 dicembre) nel Milleproroghe.
“È prorogata fino al 31 dicembre 2023 l’efficacia delle disposizioni in materia di utilizzo della ricetta elettronica”: è poi bastata una riga nel comunicato diramato dall’esecutivo subito dopo l’approvazione del provvedimento per confermare la decisione, che nel corso della giornata di ieri era stata largamente anticipata da diversi lanci di agenzia. Pur non essendoci più lo stato d’emergenza dovuto al Covid, il Governo ha comunque deciso di utilizzare il Milleproroghe per rinnovare di un anno la possibilità per i medici di utilizzare la ricetta elettronica e inviarla via mail o sms in luogo di quella cartacea.
La decision
e è stata salutata positivamente dal presidente della Fofi Andrea Mandelli (nella foto). “Accogliamo con favore la volontà del Governo di prorogare di un anno la ricetta elettronica sperimentata durante la fase emergenziale e che ha accelerato in modo considerevole il processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco” dichiara in una nota il presidente della federazione professionale dei farmacisti. “La possibilità, per il cittadino, di ricevere la prescrizione medica direttamente sul proprio smartphone, in alternativa al promemoria cartaceo, ha rappresentato un passaggio epocale nell’ottica di una reale semplificazione dell’accesso alle cure per i pazienti”.
Mandelli coglie l’occasione per ricordare anche che è grazie soprattutto ai farmacisti che ha avuto successo l’implementazione del sistema della ricetta dematerializzata, pensato per ridurre gli spostamenti dei pazienti durante il primo lockdown. “Si tratta di una misura importante che auspichiamo possa diventare strutturale nel prossimo futuro, mantenendo l’impianto attuale che prevede che il medico trasmetta per via telematica il promemoria al paziente, al quale” conclude il presidente della Fofi “è garantita la libera scelta di recarsi dal proprio farmacista di fiducia ai fini della dispensazione del medicinale”.
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