Veneto orientale, siglato il protocollo Asl-farmacie per lo screening del colon retto

Veneto orientale, siglato il protocollo Asl-farmacie per lo screening del colon retto

Roma, 22 dicembre – “Con la firma di questo protocollo le farmacie dimostrano ancora una volta di essere parte integrante del Servizio sanitario nazionale, garantendo alla popolazione un servizio capillare sul territorio e confermandosi presidio di prossimità funzionale al raggiungimento di una buona adesione agli screening ad ampio raggio, oltre che di fondamentale importanza, com’è quello del carcinoma al colon retto”.

Ad affermarlo è Federico Conte (nella foto), presidente di Farmacieunite, il sindacato autonomo che raggruppa più di 600 farmacie, concentrate in prevalenza nelle Regioni del Nordest,  dopo aver firmato con i direttori generali di Ulss3 “Serenissima” e Ulss4 “Veneto Orientale”, il protocollo per la compartecipazione attiva delle farmacie allo screening del carcinoma al colon retto.

Il protocollo recepisce le disposizioni della Regione Veneto e prevede, da gennaio 2023 con durata biennale, l’attività delle farmacie nello screening rivolto alle persone nella fascia d’età 50-69 anni. Il tutto mediante l’approvvigionamento del materiale necessario allo svolgimento dell’indagine, la consegna dei kit alle persone che si sottopongono al test, il ritiro e la conservazione dei campioni biologici e infine la consegna degli stessi ai laboratori tramite distributori intermedi.

“Un altro valore aggiunto nel servizio, che va ben oltre la consegna ed il ritiro dei kit”  ggiunge il presidente di Farmacieunite in una nota diffusa alla stampa  “è l’approccio proattivo del farmacista, il quale provvede a sensibilizzare la popolazione, la informa sui comportamenti da adottare per una corretta educazione sanitaria. Ossia svolgiamo un ruolo di consulenza, di aiuto, che è insito nella nostra professione”.

Oltre alle Ulss 3 e 4 in questi giorni il presidente di Farmacieunite procederà alla firma di protocolli analoghi anche nelle altre Ulss venete.  Secondo il registro nazionale tumori 2020 quella al colon-retto rappresenta la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne. Il tumore è spesso conseguente auna evoluzione di lesioni benigne della mucosa dell’intestino, che impiegano un periodo molto lungo (dai 7 ai 15 anni) per trasformarsi in forme maligne.

Lo screening al colon-retto, o ricerca di sangue occulto nelle feci, è il metodo più efficace per rilevare l’eventuale presenza di una neoplasia ed è raccomandato ogni 2 anni nelle persone in età compresa tra 50 e 69 anni. L’esame è semplice e consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci che poi vengono sottoposte alla ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo.

 

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