Gemmato: “Niente impedisce la vaccinazione antipneumococcica nelle farmacie”

Gemmato: “Niente impedisce la vaccinazione antipneumococcica nelle farmacie”

Roma, 23 dicembre – “Non sussistono, in via di principio, motivi ostativi all’avvio di una riflessione in merito alla vaccinazione antipneumococcica, valutandone gli aspetti relativi sia alle competenze professionali sia alle modalità di somministrazione diverse da quelle ordinarie, che si svolgono in un ambiente protetto quale quello di una struttura sanitaria”.

Ad affermarlo  è stato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato (nella foto), rispondendo  in Commissione Affari sociali alla Camera a una interrogazione sul tema a firma dei deputati  Stefano Benigni  e Roberto Bagnasco di Forza Italia.

Nella sua risposta, Gemmato ha ricordato che la rete delle farmacie è stata coinvolta con successo nella campagna vaccinale anti-Covid, fornendo un contributo importante e probante.“Le farmacie convenzionate sono parte integrante del Servizio sanitario nazionale” ha affermato il sottosegretario  “presidi sanitari di rilievo che, in un’ottica di prossimità e nell’ambito della ‘Farmacia dei servizi’, propongono al cittadino, tramite approcci proattivi, l’adesione a servizi di assistenza sanitaria rivolti alla cronicità ed alla prevenzione. Il coinvolgimento dei farmacisti e delle farmacie nelle campagne vaccinali costituisce, pertanto, un’importante opportunità per la valorizzazione del ruolo professionale del farmacista e, nel contempo, della funzione di presidio sanitario di prossimità svolta dalle farmacie”.

L’arruolamento della farmacie nelle campagne di vaccinazione, del resto, trova “pieno riscontro nelle recenti norme che disciplinano l’esecuzione, da parte dei farmacisti, delle vaccinazioni anti Sars CoV 2 e delle vaccinazioni anti influenzali”, ha ricordato Gemmato, facendo riferimento al decreto legge  del 24 marzo 2022, n. 24, poi  convertito nella legge n. 52/2022, che prevede “la somministrazione, con oneri a carico degli assistiti, presso le farmacie, da parte di farmacisti opportunamente formati a seguito del superamento di specifico corso abilitante e di successivi aggiornamenti annuali, organizzati dall’istituto superiore di sanità, di vaccini anti Sars CoV2 e di vaccini antinfluenzali nei confronti dei soggetti di età non inferiore a diciotto anni, previa presentazione di documentazione comprovante la pregressa somministrazione di analoga tipologia di vaccini, nonché l’effettuazione di test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo, da effettuare in aree, locali o strutture, anche esterne, dotate di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza. Le aree, i locali o le strutture esterne alla farmacia devono essere compresi nella circoscrizione farmaceutica prevista nella pianta organica di pertinenza della farmacia stessa”.

Ai provvedimenti di legge ha poi fatto seguito, il 28 luglio 2022, la sottoscrizione del protocollo di intesa tra Governo, Regioni  Province autonome e sigle delle farmacie di comunità ai fini della somministrazione – da parte dei farmacisti – dei vaccini anti-Covid 19, dei vaccini anti-influenzali, nonché dei test diagnostici con prelievo del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo.  Tutto ciò a significare, in buona sostanza,  che nihil obstat a un ulteriore allargamento dell’impiego delle farmacie nella campagne vaccinali.
Riferendosi poi specificamente alla vaccinazione antipneumococcica, Gemmato ha ricordato che le attuali raccomandazioni (in base al Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 e relativa proroga), prevedono l’offerta attiva e gratuita ai bambini nel corso del primo anno di età, in regime di co-somministrazione con altri vaccini (ad esempio, il vaccino esavalente; il vaccino anti-rotavirus) e, nell’adulto, ai soggetti di 65 anni di età.  Le Regioni che, per situazioni epidemiologiche e di contesto, volessero offrire la vaccinazione a due coorti di età, dovrebbero prediligere i 65enni e i 70enni. La vaccinazione è inoltre raccomandata ai soggetti ad aumentato rischio, anche al di fuori delle suddette classi di età.
Quanto alla copertura vaccinale a 24 mesi per il ciclo completo (3 dosi), al 31 dicembre 2021, per pneumococco appunto a 24 mesi è del 90,58 per cento; mentre sale al 91,71 per cento a 36 mesi e a 91,86 per cento a 48 mesi.  Al momento attuale non è prevista la rilevazione delle coperture – per tale vaccino – negli adulti.

Concludendo, il sottosegretario alla Salute ha affermato con molta chiarezza che – tenuto conto che la partecipazione dei farmacisti in generale alla campagna vaccinale rappresenta anche un passaggio importante al fine del miglioramento della sanità territoriale, “che deve basarsi sul concetto di prossimità e sulla sinergia di tutti i professionisti che operano nel territorio” –  l’intenzione del ministero e quindi del Governo  è quella di “avviare ogni necessario approfondimento sulla vaccinazione antipneumococcica con riguardo alla possibilità che la stessa venga eseguita nelle farmacie, nel rispetto dei parametri di sicurezza e dei profili delle competenze professionali del farmacista, tenuto, inoltre, conto dell’esigenza di una specifica integrazione normativa”.

 

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