
Influenza, farmacie pugliesi escluse da campagna vaccinale, verso l’agitazione
Roma, 23 dicembre – Nella Regione Puglia governata da Michele Emiliano i cittadini over 60 rischiano di non poter fare ciò che fanno in ogni altra Regione d’Italia: proteggersi contro l’influenza vaccinandosi in regime di Ssn (e quindi gratuitamente) anche in farmacia, in accordo con i pressanti inviti delle autorità sanitarie che – giustamente preoccupate per l’aggressività dei virus influenzali che hanno già colpito cinque milioni di italiani prima ancora che nasca il Bambinello – un giorno sì e l’altro pure raccomandano di immunizzarsi.
In Puglia, però, per qualche motivo che si fa fatica a comprendere, la rete delle farmacie convenzionate è stata esclusa dalla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2022-2023 per gli over 60, delegata in maniera esclusiva (almeno al momento) ai medici di famiglia. Una decisione che il sindacato dei titolari di farmacia, Federfarma, ovviamente non è disposta ad accettare supinamente, come ha lasciato chiaramente intendere in una conferenza stampa tenutasi il 21 dicembre, alla quale hanno preso parte Francesco Fullone, presidente di Federfarma Puglia (nella foto), Michele Dalfino Spinelli, segretario della Consulta regionale degli Ordini dei Farmacisti e vicepresidente dell’Ordine dei Farmacisti di Bari e Bat e Matteo Valentino, segretario regionale di Cittadinanzattiva.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il sindacato ha annunciato lo stato di agitazione permanente. “Escludere le farmacie dalla prevenzione antinfluenzale per gli over 60 è davvero un paradosso a fronte della campagna mediatica, ‘Vacciniamoci contro il Covid-19 e l’influenza stagionale’, promossa quest’anno dal ministero della Salute proprio in collaborazione con Federfarma” hanno spiegato i rappresentanti delle farmacie di comunità. “Una campagna che per il 2022/2023 si è posta l’obiettivo, a livello nazionale, di riuscire a proteggere almeno il 75% degli over 65 e il 95% nelle categorie a rischio. Interventi finalizzati a ridurre gli accessi in pronto soccorso per febbre e per le complicanze dell’influenza specie in considerazione dei dati allarmanti segnalati dall’Osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, che stimano circa 40.000 persone colpite dal virus nella settimana dal 5 all’11 dicembre, con un’incidenza pari a 11,28 casi per 1000 assistiti”.
In Puglia la prevenzione è partita il 5 ottobre scorso escludendo le prestazioni a carico del Servizio sanitario in farmacia per gli over 60, e consentendo solo dalla metà di dicembre quelle a pagamento per tutta la fascia di popolazione interessata all’acquisto del vaccino.
“Non riusciamo a comprendere le ragioni per cui la Regione Puglia abbia scelto di non prevedere di affidarsi anche alle farmacie per la somministrazione dei vaccini antinfluenzali agli Over 60. Una scelta che allo stato attuale ha prodotto un sensibile rallentamento nei tempi della prevenzione, favorendo la circolazione del virus quest’anno assai aggressivo, e gravando sul lavoro dei medici di famiglia” afferma Fullone, sospeso tra costernazione, incredulità e disappunto. “Una scelta incomprensibile anche a fronte dell’impegno delle farmacie, trasformate in centri vaccinali ausiliari per il contrasto alla diffusione del Covid con oltre 250mila vaccinazioni somministrate in Puglia fino a ottobre scorso. Abbiamo scritto al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità ma non abbiamo ricevuto risposta da parte loro. L’unico che ci ha inviato una nota è stato il direttore del Dipartimento della Salute della Regione Puglia Montanaro, che ci ha riferito, pur nella valutazione positiva di un eventuale apporto delle farmacie alla campagna vaccinale antinfluenzale, che mancano i fondi per questa attività nel bilancio autonomo della Regione. Come Federfarma però vogliamo sottolineare al decisore politico che anche regioni attualmente in piano di rientro hanno recepito l’accordo” insiste il presidente del sindacato regionale. “Non capiamo perché la Puglia abbia invece deciso di negare questa possibilità ai cittadini”.
Il cahier di doleances dei titolari pugliesi, però, contiene anche altri capitoli, come quello del malfunzionamento del Sist, il sistema informatico regionale dove i medici di famiglia inviano le ricette elettroniche dei propri pazienti e le farmacie le possono scaricare. Dovrebbe essere un servizio senza intoppi e invece spesso si registrano discontinuità di funzionamento per cui il medico non riesce a inserire le richieste in tempo reale, e il farmacista non riesce quindi ad accedere al fascicolo sanitario elettronico e non può consegnare i farmaci al richiedente, il che causa evidentemente un rallentamento nella continuità delle cure. Altro motivo di insoddisfazione è la distribuzione dei presidi per pazienti diabetici: esiste un accordo tra Regione Puglia e farmacisti per cui le farmacie hanno il compito di distribuire i presidi medici (striscette per autocontrollo e aghi) per conto della Asl ai pazienti che ne hanno diritto. Il problema nasce quando il cittadino è costretto a recarsi più volte in farmacia per ritirare quello che serve.
“Insieme ai medici di famiglia, le farmacie e i farmacisti rappresentano presidi di consulenza e soccorso per il territorio; si pensi all’elettrocardiogramma in farmacia o ai test per tenere sotto controllo colesterolo, glicemia e altre patologie che si possono eseguire da tempo anche in farmacia. Tra questi anche lo screening del colon retto che fa parte dei Lea e che stiamo continuando a garantire, anche in assenza del rinnovo dell’accordo con la Regione per non inficiare questa importantissima attività di prevenzione per i cittadini” continua Fullone. “Capiamo che alcuni dei problemi che stiamo denunciando oggi non dipendono direttamente dalla responsabilità della Asl o della Regione Puglia. Ma lavorare così per noi farmacisti è sempre più complicato”.
Fullone ha voluto però chiarire che l’ipotesi di entrare in stato di agitazione (ancora in corso di valutazione) “non deve essere intesa come atto contrario alle politiche della salute coordinate dalla Regione, bensì come una richiesta di coinvolgimento nella definizione del nuovo modello di assistenza territoriale, specialmente con riferimento ai nuovi servizi di telemedicina alla cui programmazione tutte le Regioni stanno già lavorando nell’ambito degli obiettivi fissati dal Pnrr, per il bene della salute pubblica”.
L’auspicio del presidente di Federfarma Puglia è quindi quello di incontrare l’assessore regionale alla Salute e il presidente Emiliano “per studiare con loro un percorso di collaborazione permanente. Le farmacie, se ne sono resi conto tutti in questi anni, sono i primissimi presidi di sanità sul territorio. Proseguire quindi sulla strada della ‘Farmacia dei servizi’ è determinante e dirimente per la cura e la tutela della salute dei cittadini” conclude Fullone. “Noi siamo disponibili anche domani a iniziare questo dialogo. Aspettiamo solo di essere convocati”.
Un atteggiamento collaborativo subito ribadito da Dalfino Spinelli: “I farmacisti sono professionisti preparati, formati e pronti e sono disponibili sin da subito a porre in essere tutte le attività di prevenzione e a sostegno della salute dei cittadini” .
Ma un riconoscimento al ruolo delle farmacie come front line della sanità pubblica sul territorio, insieme a un invito alla Regione a comporre subito la questione, è arrivato anche da Cittadinanzattiva: “Come associazione vogliamo innanzi tutto ringraziare i farmacisti per l’importante aiuto e ruolo svolto durante la pandemia Covid” ha detto il segretario regionale pugliese dell’associazione civica Valentino. “Condivido pienamente le rivendicazioni della categoria e mi auguro che la Regione Puglia possa nei prossimi giorni convocare un tavolo per definire come garantire la continuità dei servizi oggi erogati, ed estenderli ad altre attività”.
