Roma, 23 dicembre – Les jeux sont faits: comincia la discesa per il disegno di legge di bilancio 2023, nonostante il fuori programma di un giorno di ritardo di un giorno sulla tabella di marcia originariamente prevista.
A causare il differimento è stato un piccolo “incidente di percorso” che ha costretto a riportare il testo del ddl in Commissione Bilancio della Camera, su richiesta del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Luca Cannata (nella foto) per consentire alla stessa Commissione di recepire i rilievi della Ragioneria generale dello Stato. Si tratta, in buona sostanza, di espungere dal testo del provvedimento la norma che stanzia 450 milioni di euro per i Comuni, approvata senza coperture per errore nella notte fra martedì e mercoledì in Commissione; un’operazione che dovrebbe richiedere non più di un paio d’ore.
Posto riparo all’incidente, il testo tornerà necessariamente in Aula a Montecitorio, dove il governo porrà la questione di fiducia, su cui la Camera voterà 24 ore dopo, nella tarda mattinata di sabato 24 dicembre, per poi inviare il testo al Se. Qui si prevede un passaggio velocissimo con un altro voto di fiducia sul testo già licenziato a Montecitorio entro la fine dell’anno, per evitare l’esercizio provvisorio.
In relazione ai suoi contenuti, ricordiamo che la misura di più diretto diretto interesse per la farmacia, frutto di un emendamento della maggioranza (del quale il nostro giornale ha dato conto a suo tempo in questo articolo), è lo stanziamento di 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 come remunerazione aggiuntiva per le farmacie. Nel testo originario del Governo lo stanziamento eraè previsto per il solo anno 2023.
L’emendamento, approvato il 6 dicembre scorso in Commissione Bilancio, “nelle more della riforma del sistema di remunerazione dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale, al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane e di dare continuità alla sperimentazione dell’attività di vaccinazione” riconosce (… ) “a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, una remunerazione aggiuntiva, quale parte integrante del prezzo dei medicinali, in favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale”.
La remunerazione aggiuntiva è appunto pari a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.