
Ccnl dirigenza medica e sanitaria, al via le trattative, incontro in Aran il 2 febbraio
Roma, 19 gennaio – Al via le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza medica e sanitaria. I sindacati sono convocati all’Aran per le 10.30 di giovedì 2 febbraio, informa l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
Il Ccnl dell’area sanità interessa 134.635 dirigenti, di cui circa 120mila medici, ricorda l’Aran in una nota in cui annuncia che, “con l’arrivo” in agenzia “degli atti di indirizzo per il rinnovo dei Ccnl 2019-2021 rispettivamente dei dirigenti delle funzioni centrali e della dirigenza medica e sanitaria, prende ufficialmente il via la stagione delle trattative”.
La convocazione dei sindacati dei dirigenti delle funzioni centrali è per le 11 di martedì 7 febbraio. Il contratto della dirigenza funzioni centrali – ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici – riguarda 4.137 dirigenti e 2.009 professionisti.
“Sono davvero soddisfatto per l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale del comparto sanità 2019-2021 e sono convinto si chiuderà in tempi rapidi con un accordo equo e soddisfacente per i medici italiani” commenta il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Nell’ultimo incontro con i sindacati avevo condiviso l’impegno per un’accelerazione, considerando i ritardi accumulati, e le giuste attese del personale medico. Ora dal nostro Governo arriva un primo importante segnale della volontà di cambiare marcia. Come Ministero della Salute siamo pronti a dare il nostro contributo per un effettivo rilancio della professione e dell’organizzazione del lavoro, sia a livello ospedaliero che di territorio, per assicurare migliori condizioni lavorative ai nostri medici, specialmente nei reparti più esposti al rischio burnout come i pronto soccorso”.
In una nota alla stampa, il titolare del dicastero afferma che “come ho assicurato fin dai primi incontri con le organizzazioni sindacali, resta prioritario l’impegno del ministero della Salute per una maggiore valorizzazione professionale ed economica dei medici, sia per sostenere quelli già impegnati nel servizio sanitario nazionale sia per incrementare l’accesso dei giovani alla professione medica nel comparto pubblico. Valorizzazione non soltanto doverosa ma importante per frenare il fenomeno delle esternalizzazioni. Le ispezioni dei Nas che ho disposto appena insediato hanno dimostrato, infatti, come spesso il gettonismo degenera in forme di abuso della professione e scarsa sicurezza per i pazienti”.
