Remunerazione aggiuntiva farmacie, in arrivo il decreto che ripartisce i 150 milioni

Remunerazione aggiuntiva farmacie, in arrivo il decreto che ripartisce i 150 milioni

Roma, 10 febbraio – Il decreto che ripartisce tra le Regioni i 150 milioni di remunerazione aggiuntiva riconosciuta alle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn è fatto e finito e già trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni, pronto a essere trattato in una delle prossime sedute e rispettare così il timing del provvedimento, la cui entrata in vigore è fissata il 1° marzo. Il riconoscimento del finanziamento aggiuntivo, come si ricorderà,  è previsto dalla legge di Bilancio per il 2023 approvata lo scorso dicembre.

Il decreto segue pedissequamente (o quasi) lo schema del provvedimento che introdusse la remunerazione aggiuntiva nell’agosto 2021, firmato dall’allora ministro della Salute Roberto Speranza. In sede di applicazione, le Regioni dovranno monitorare periodicamente l’effettiva spesa sostenuta per il pagamento alle farmacie della remunerazione aggiuntiva, che resta fissato nei termini  del decreto del 2021:  8 centesimi di quota fissa aggiuntiva a confezione per tutte le farmacie e una quota premiale di 12 centesimi a pezzo per i generici e gli originator con prezzo pari a quello di riferimento. Sono poi previsti altri 12 centesimi alle farmacie che godono della riduzione del 60%, che diventano 14 in caso di farmacia rurale sussidiata con sconto forfettario dell’1,5%. Alle farmacie urbane e rurali con fatturato in regime di Servizio sanitario nazionale inferiore a 150mila euro ed esentate dallo sconto Ssn, infine, è riconosciuta un’ulteriore quota aggiuntiva per singola confezione di 0,25 euro da applicare a tutti i farmaci rimborsati dal Ssn.

Per rispettare il limite di spesa di 150 milioni annui, le Regioni dovranno riconoscere la remunerazione aggiuntiva fino a concorrenza delle risorse loro assegnate per il singolo anno e, qualora dalla rendicontazione prodotta dalle farmacie risulti che le somme erogate siano superiori a quelle disponibili, dovranno preoccuparsi di recuperare le somme eccedenti con modalità da concordarsi in sede locale con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle farmacie.

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