
Scotti (Fimmg): “Sfruttare proroga per rendere definitiva la ricetta elettronica”
Roma, 13 febbraio – Per i medici di famiglia la proroga di un anno della ricetta elettronica che consente una semplificazione nell’invio della prescrizione medica “è una buona notizia, una scelta per la quale ci siamo battuti”. Si tratta, ora, di sfruttare l’anno di proroga “per definire una soluzione strutturale”, ovvero “al cittadino dovrebbe bastare la sola tessera sanitaria per ritirare i medicinali prescritti dal suo medico in farmacia o fare un esame. Come succede, per esempio, già in Veneto e in Piemonte”.
È quanto ha dichiarato all’agenzia Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, la sigla nazionale dei medici di medicina generale (nella foto), commentando il via libera dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato all’emendamento al decreto-legge Milleproroghe che ha prorogato di un anno la ricetta elettronica. “Una scelta sostenibile anche sul piano ambientale, che permette di eliminare carta e toner, in un’ottica davvero One health”.
Questa semplificazione, come evidenziano le esperienze regionali, “si può fare nel momento in cui il cittadino può attivare il fascicolo sanitario. Una volta attivato, infatti, tutte le attività sanitarie relative al singolo assistito entrano in un database, comprese le ricette dei medici di famiglia, sia per quanto riguarda la diagnostica, sia per la farmaceutica. Basterà presentare la propria tessera al farmacista o al centro diagnostico. È questo l’obiettivo che dobbiamo raggiungere, utilizzando al meglio il tempo che la proroga offre”.
La strada per una soluzione definitiva, dunque, “è la tessera sanitaria, senza far circolare più stampe, nemmeno quelle che oggi deve fare il farmacista per gli adempimenti burocratici. E sarebbe anche una risposta importante per la transizione ecologica, perché significa meno costi, meno carta, meno alberi abbattuti, meno toner, meno inquinamento ambientale. Tutto questo attraverso un processo digitale già sperimentato, attivo in diverse Regioni già da prima del Covid”, conclude Scotti, ribadendo l’invito alle Regioni a “usare bene e fattivamente il tempo che concede la proroga”.
