Survey Sifap-Fofi, i primi dati: circa 2000 in Italia le farmacie specializzate in galenica

Survey Sifap-Fofi, i primi dati: circa 2000 in Italia le farmacie specializzate in galenica

Roma, 21 febbraio – Sono circa 2mila in Italia le farmacie che, nel bouquet dei loro servizi, garantiscono anche quello – antico e identitario più di ogni altro – di preparare medicinali sotto forma di compresse, capsule, sciroppi, pomate e colliri. È la prima stima che emerge dalla mappatura avviata dalla Sifap, la Società Italiana dei farmacisti preparatori in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei farmacisti, che hanno somministrato un questionario alle 20mila farmacie pubbliche e private d’Italia proprio per avere una conoscenza più precisa di quanto sia ancora diffusa e praticata l’arte galenica negli esercizi farmaceutici italiani, tutti dotati (per legge) di un laboratorio e dunque sulla carta attrezzati per predisporre i prodotti, ma in pratica, per scelta gestionale, in maggioranza poco propensi  a trafficare in maniera strutturata e continuativa con mortai pestelli, percolatori e incapsulatrici.

In ogni caso, duemila farmacie su 20mila circa significano un tutt’altro che disprezzabile 10 per cento, anche se la stima andrà poi verificata alla luce dei dati definitivi della survey, che saranno resi noti e presentati in occasione del congresso che celebra il trentennale della Sifap, in programma il 25 marzo a Roma al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico.

La galenica è tornata recentemente a rappresentare un tema di grandissimo interesse nel dibattito di categoria e non solo, et pour cause: le criticità derivanti dalle carenze di molte referenze farmaceutiche sul mercato hanno infatti fatto scoprire a molti, a partire dal ministro della Salute, che i farmaci preparati dal farmacista possono essere una risorsa preziosa per  ovviare alle situazioni di difficoltà che si verificano quando sul mercato nazionale mancano alcuni farmaci e non sono disponibili né importabili dall’estero i corrispettivi “generici” o quando il paziente ha specifiche esigenze: casi in cui i farmacisti preparatori possono realizzare prodotti “su misura” in laboratori dotati delle più moderne attrezzature e secondo procedure standardizzate a livello nazionale.

Proprio questi concetti, insieme ai dati della survey Sifap-Fofi, saranno il piatto forte dell’ormai imminente congresso della società dei farmacisti preparatori. La presidente della stessa società, Paola Minghetti (nella foto),  ha avuto però modo di fornirne un assaggio qualche giorno fa in una chiacchierata pre-congressuale con Sanità24, la testata de Il Sole 24 Ore specializzata in materia sanitaria. In prima battuta, Minghetti , docente della Facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università Statale di Milano, ha avuto modo di precisare che le ‘farmacie galeniche’ “sono distribuite in modo omogeneo da Nord a Sud, anche se i primi dati a disposizione evidenziano una maggiore capillarità in Veneto e Puglia“.

La presidente della Sifap ha quindi spiegato che “i preparati galenici rappresentano meno dello 0.1% del totale dei farmaci venduti in Italia. Questa produzione è un’attività di nicchia, che richiede competenze specifiche e anche significativi investimenti economici. Da una prima analisi della survey, tutte le farmacie che si occupano di galenica sono in grado di allestire i preparati più semplici, come gli sciroppi, mentre il 90% ha dichiarato di occuparsi della preparazione di capsule e pomate“.

“Circa il 30% degli esercizi, invece” ha aggiunto la docente “è specializzato anche in farmaci rettali, come supposte o microclismi, e nella preparazione di farmaci sterili come colliri, ad esempio l’atropina per i pazienti con maculopatie, e quelli iniettabili“.

Minghetti ha quindi ricordato che secondo il Testo Unico del 1934, del quale alcuni capisaldi sono ancora in vigore, “tutte le farmacie devono essere in grado, in caso di bisogno e di carenze, di poter fornire farmaci urgenti e devono dotarsi per questo di un laboratorio galenico, un requisito obbligatorio per ottenere l’autorizzazione all’esercizio. Diversi, però, sono i gradi di specializzazione di ognuna” precisa la presidente Sifap. “Insieme alla Sifo, collaboriamo da anni nell’elaborazione di istruzioni operative promuovendo procedure uniformi per l’allestimento di un preparato magistrale efficace e sicuro a tutela del singolo paziente. Sifap e Sifo sono società scientifiche riconosciute dal ministero della Salute, impegnate nell’obiettivo di garantire il farmaco mancante quando indispensabile”.

Negli ultimi tempi i farmacisti preparatori hanno contribuito a risolvere alcune emergenze legate alla carenza di prodotti o principi attivi diventati in certi periodi introvabili. È il caso dell’ibuprofene per uso pediatrico, irreperibile in commercio l’estate scorsa a seguito dell’aumento di casi di Covid-19 e di altri virus respiratori nella popolazione infantile. “L’impiego di questa molecola antinfiammatoria e antipiretica” ha dichiarato Minghetti a Sanità24è indicato per il trattamento della febbre e della sintomatologia infiammatoria e le confezioni sono andate esaurite nei mesi di luglio e agosto. I farmacisti si sono quindi impegnati a fornire sciroppi, al ritmo anche di 40-50 flaconi al giorno, preparati nei loro laboratori e adatti alla somministrazione ai piccoli pazienti. Per loro, infatti, pochi sono i principi attivi e sicuri a disposizione e quando la produzione industriale non riesce a soddisfare le esigenze di un certo mercato o di un certo periodo” ha concluso la presidente Sifap “si può sopperire con il galenico, certamente un prodotto sicuro, evitando anche che i genitori manipolino a casa farmaci per adulti, di solito in compresse, con tutti i rischi connessi a un errato dosaggio“.

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