Ricerca di eccellenza, Telethon assegna 5,27 milioni a 35 progetti in tutta Italia

Ricerca di eccellenza, Telethon assegna 5,27 milioni a 35 progetti in tutta Italia

Roma, 24 febbraio – Non saranno moltissimi, ma per la  la ricerca italiana sulle malattie genetiche rare rappresentano pur sempre un’importante boccata d’ossigeno i  5 milioni e 270mila euro, raccolti da Telethon  grazie alla generosità dei donatori italiani, che permetteranno di finanziare 35 progetti in tutta Italia. A pochi giorni dalla ricorrenza del 28 febbraio, Giornata mondiale dedicata alle persone con malattie rare, la Fondazione ha annunciato con una nota alla stampa i vincitori del primo round del bando aperto a ricercatori attivi sull’intero territorio nazionale.

La valutazione, conclusa alla fine del 2022,  è stata affidata a una commissione scientifica composta da 28 scienziati in gran parte stranieri, attivi in prestigiosi istituti internazionali. Tra i progetti finanziati, una quota significativa andrà a indagare i meccanismi ancora ignoti o solo parzialmente chiariti di malattie genetiche tuttora prive di un trattamento specifico, ma non mancano anche progetti già focalizzati su potenziali approcci terapeutici. Tra le malattie oggetto di studio figurano sindromi molto rare come quella di Pitt-Hopkins o di Catel-Mankze, accanto a patologie più note e studiate quali quella di Huntington o la distrofia muscolare di Duchenne, ma anche forme rare ed ereditarie di malattie ad alta diffusione come quella di Alzheimer.

Di fronte a patologie così gravi e nella maggior parte dei casi orfane di cura e interesse, l’impegno della Fondazione Telethon è garantire un sostegno costante alla ricerca: in quest’ottica – si legge nella nota, rilanciata tra gli altri da AdnKronos Salute – proprio in questi giorni prenderà il via il secondo round del bando, che prevederà l’assegnazione di una nuova tranche di fondi la prossima estate. A partire dal 2022, questa nuova modalità ‘multi-round’ di finanziamento offre infatti ai ricercatori quattro occasioni nell’arco di tre anni per presentare i propri progetti, eventualmente rivisti Pasinelli: "Vi spiego come Telethon si impegna per la vita" - Rai Newsalla luce dei commenti della commissione in caso di valutazione negativa.

“Il finanziamento della ricerca è il cuore delle attività di Fondazione Telethon” ricorda Francesca Pasinelli, direttore generale (nella foto). “Per questo motivo cerchiamo continuamente di migliorare i processi di valutazione della ricerca, a partire dalla presentazione dei progetti. Siamo convinti che questo sia il solo modo di assicurare che i fondi raccolti siano investiti correttamente e vadano dunque a finanziare gli scienziati che rappresentano l’eccellenza nel proprio ambito. L’obiettivo è garantire l’avanzamento della ricerca sulle malattie genetiche rare, a partire dagli studi di base”.

“In questa occasione” continua Pasinelli “siamo molto soddisfatti di poter dire che abbiamo potuto finanziare tutti i progetti considerati meritevoli dalla commissione di valutazione, il che conferma la validità della formula multi-round che abbiamo scelto di utilizzare”.

I ricercatori finanziati sono: per la Campania Antonio Baldini e Monica Dentice dell’Università Federico II di Napoli, Alessandro Fraldi del Ceinge Biotecnologie avanzate Franco Salvatore di Napoli; per l’Emilia Romagna Serena Carra dell’Università degli Studi di Modena e Reggio-Emilia; per il Friuli Venezia Giulia Alessandra Corazza dell’Università degli Studi di Udine e Antonello Mallamaci, Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa) di Trieste; per il Lazio Gianluca Canettieri, Sapienza Università di Roma; per la Liguria Fabio Benfenati e Valter Tucci dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, Michael Pusch del Cnr di Genova, Michela Tonetti dell’Università degli Studi di Genova.

E ancora: per la Lombardia Massimo Alessio, Giorgio Nevio Casari e Maurizio D’Antonio dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Anna Maria Cariboni, Diego Maria Fornasari, Thomas Vaccari e Marta Valenza dell’Università degli Studi di Milano, Roberta Besio e Andrea Mazzanti dell’Università degli Studi di Pavia, Carlo Sala e Elisa Di Pasquale del Cnr di Neuroscienze e di Ricerca genetica e biomedica. Per il Piemonte Enrica Boda, Istituto di Neuroscienze Cavalieri Ottolenghi (Nico – Università di Torino), Deborah Chiabrando dell’Università degli Studi di Torino e Armando Genazzani dell’Università del Piemonte Orientale. Infine, per la Toscana Francesco De Logu dell’Università degli Studi di Firenze e Michela Ori dell’Università degli Studi di Pisa; per l’Umbria Loredana Bury, Paolo Gresele e Francesca Fallarino dell’Università degli Studi di Perugia; per il Veneto Letizia Mariotti del Cnr – Istituto di Neuroscienze di Padova, Bert Blaauw e Vanina Romanello dell’Istituto veneto di medicina molecolare (Vimm), quindi Paolo Bernardi e Daniele Guardavacca dell’Università degli Studi di Verona.

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