
Gimbe: “Covid, contagi in lieve risalita (+3,8%), in calo la quarta dose del vaccino”
Roma, 28 febbraio – Nella settimana dal 17 al 23 febbraio 2023 si registra un lieve aumento, rispetto alla precedente, di nuovi casi di contagio da Covid (29.438 contro 28.347) e una diminuzione dei decessi (244 vs 299). A riferirlo è l’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che evidenzia anche il calo del numero di persone in isolamento domiciliare (165.641 vs 182.174), l’aumento dei ricoveri con sintomi (3.331 vs 3.200) e la discesa nelle terapie intensive (133 vs 154).
“Dopo 6 settimane consecutive di calo” spiega il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta (nella foto) “si registra un lieve aumento (+3,8%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 28mila nella settimana precedente salgono a oltre 29mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 4mila casi al giorno“. I nuovi casi aumentano in 14 Regioni: dallo 0,4% della Liguria al 15% del Lazio; mentre calano nelle restanti 7 Regioni: dal -1,9% del Piemonte al -25,3% della Sardegna. In 55 province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,5% di Brescia al +74,5% di Vercelli, mentre nelle restanti 51 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -1,2% di Bari al -51,8% di Sassari). In nessuna provincia, in ogni caso, l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.
Calo anche il numero dei tamponi totali (-5,6%): sono stati 506.295, contro i 536.080 della settimana dal 10 al 16 febbraio. In particolare i tamponi rapidi sono diminuiti dell’1% (-4.076), mentre quelli molecolari sono diminuiti del 18,7% (-25.709). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività aumenta dal 4,2% al 4,9% per i tamponi molecolari e dal 5,7% al 6% per gli antigenici rapidi.
“Sul fronte degli ospedali torna a salire il numero dei ricoveri sia in area medica (+4,1%) mentre prosegue il calo in terapia intensiva (-13,6%)” spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe (nella foto a destra). In termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 dicembre, sono scesi a 133 il 23 febbraio; in area medica, raggiunto il minimo di 3.177 il 17 febbraio, sono saliti a 3.331 il 23 febbraio). Al 23 febbraio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 5,2% in area medica (dall’1,7% del Molise al 13,3% dell’Umbria) e dell’1,3% in area critica (dallo 0% di Abruzzo, Basilicata, Molise, Province autonome di Bolzano e di Trento e Valle d’Aosta al 3,7% della Calabria). “In lieve diminuzione gli ingressi giornalieri in terapia intensiva” precisa Mosti “con una media mobile a 7 giorni di 13 ingressi/die rispetto ai 14 della settimana precedente”.
Al 24 febbraio sono 6,78 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino di cui 6,46 milioni attualmente vaccinabili, pari al 13,9% della platea (dall’11,1% della Toscana al 26,2% della Provincia autonoma di Trento) e 0,32 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid 19 da meno di 180 giorni, pari al 0,6% della platea (dallo 0,3% della Sicilia all’1,2% del Friuli Venezia Giulia).
Sempre al 24 febbraio sono 8,53 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, 7,44 milioni dei quali possono riceverla subito, pari al 15,2% della platea (dal 10,8% del Piemonte al 22,3% della Sicilia), mentre 1,08 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 2,2% della platea (dallo 0,8% della Sicilia al 4,2% del Veneto).
La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12,1 milioni possono riceverlo subito, 1,1 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 6 milioni l’hanno già ricevuto. Al 24 febbraio sono state somministrate 5.958.606 quarte dosi, con una media mobile di 1.735 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 2.339 della scorsa settimana (-25,8%). In base alla platea ufficiale (n. 19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immuno-compromessi, 1.748.256 di personale sanitario e 320.974 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,2% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 44,8% del Piemonte.
La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,5 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 0,5 milioni l’hanno già ricevuto. Al 24 febbraio sono state somministrate 476.013 quinte dosi, con una media mobile di 1.230 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 1.624 della scorsa settimana (-24,3%). In base alla platea ufficiale (n. 3.146.516 di cui 2.298.047 over 60, 731.224 fragili e immuno-compromessi, 117.245 ospiti delle Rsa che non ricadono nelle categorie precedenti), il tasso di copertura nazionale per le quinte dosi rimane al palo e si attesta al 15,1% con nette differenze regionali: dal 5,2% della Campania al 28,7% del Piemonte.
