Eurostat, nel 2020 malattie cardiovascolari e tumori più letali anche di Covid 19

Eurostat, nel 2020 malattie cardiovascolari e tumori più letali anche di Covid 19

Roma, 9 marzo – Nel 2020, nonostante la pandemia di Covid 19, le malattie del sistema cardiocircolatorio sono state la principale causa di morte in tutti i Paesi dell’Unione europea, con le sole eccezioni di Danimarca, Irlanda, Francia e Paesi Bassi, dove ad assicurarsi il ferale primato di causa principale dei decessi è stato il cancro.

La notizia arriva da Eurostat, l’ufficio statistico della Ue, i cui numeri sanciscono che le principali cause di morte nei Paesi dell’Unione sono rimasti le malattie cardiocircolatorie (1,7 milioni di persone decedute) e i tumori, responsabili di quasi 1,2 milioni di decessi.

Tra i Paesi membri dell’Ue la quota più alta di decessi per malattie del sistema cardiocircolatorio è stata osservata in Bulgaria (61%) e la più bassa in Francia (20%), mentre la quota più alta di decessi per cancro è stata registrata in Irlanda (29%) e la quota più bassa in Bulgaria (15%). Nell’anno in cui è scoppiata la pandemia, Covid 19 è stata la terza principale causa di morte nell’Ue, con un totale di quasi 439mila decessi.

L’Italia registra in buona sostanza lo stesso andamento Ue: sempre nel 2020, sono morte a causa della pandemia da Sars CoV 2  73.908 persone, a fronte delle 227.350 morte per un evento cardiocircolatorio. L’ufficio statistico della Ue non fa che confermare nell’ultimo decennio un trend costante che – peraltro – non sorprende: le malattie cardiocircolatorie rappresentano la prima causa di morte nei Paesi sviluppati, come certificato della stessa Oms, che  stima che le vittime di malattie cardiovascolari  siano 17,9 milioni in tutto il mondo ogni anno (l’Ue da sola conta dunque per il 10%).

La Commissione europea, nell’impossibilità di intervenire in un dominio come le politiche per la salute, che non rietra nella sua competenza, prova a fare pressione sui governi mettendoli di fronte alle stime del fenomeno. Considerando non solo patologie dei vasi sanguigni (vene e arterie), ma pure i disturbi per il cuore che derivano da questi, si calcola che l’economia perda ogni anno oltre 210 miliardi di euro per cure e terapie. Un conto che potrebbe ridursi con le giuste politiche di prevenzione, se finalmente ci si rendesse conto a livello politico che la vera “pandemia” è quella delle malattie cardiovascolari.

 

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